Milano
[VIDEO] IL PAESE DEI MISTERI BUFFI - Dario Fo e Giuseppina Manin
"Il paese dei Misteri Buffi" è su CommercioEtico.it
[STAMPA] I giovani della “Paolo Grassi” nel teatro di Fo
Lo spettacolo, che ha debuttato in anteprima stasera e poi il 7 luglio sarà al Festival d’Avignon Off 2012, raccoglie i testi più celebri del Nobel, La parpaja topola, La resurrezione di Lazzaro, Il primo miracolo di Gesù bambino, Il tumulto di Bologna e sarà interessante vedere l’impatto di queste storie a contatto con dei giovani di oggi.
“Per attori alle prime esperienze, il confronto con il virtuosismo recitativo richiesto da questo repertorio è una sfida appassionante e un’occasione preziosa per studiare un linguaggio d’alta teatralità” ha spiegato Massimo Navone, direttore della Scuola Paolo Grassi che ha curato il coordinamento artistico dello spettacolo affidato alla regia di Michele Bottini- “La presenza disponibile e affettuosa dei due Maestri, che ci sostengono in questo percorso, aggiunge un significato particolare al valore già così forte di questa esperienza: incoraggiare un passaggio di testimone tra le generazioni, perché continui a rinnovarsi la tradizione di quel teatro popolare e ‘politico’, che è alla radice della nostra cultura e del nostro modo di essere attori”.
Gli allievi in scena sono: Stefano Accomo – Francesca Cassottana – Luca D’Addino – Sara Dho – Alessandro Grima – Caterina Luciani – Marta Mungo – Giuseppe Palasciano – Nazzareno Patruno – Martina Polla – Andrea Romano – Selvaggia Tegon Giacoppo – Emanuele Turetta – Silvia Valsesia
Con la collaborazione degli allievi del corso organizzatori Giulia Iozzi e Emanuela Naclerio
[STAMPA] I giovani attori della Scuola Paolo Grassi incontrano il teatro di Dario Fo e Franca Rame.
Milano Teatro Scuola Paolo Grassi, via Salasco 4 Milano
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria tel. 02/97152598
[AUDIO] Dario Fo a "Io, Chiara e lo scuro"
Beh, diciamo che rappresenta la mia vita da quando avevo 14 anni quando mi sono presentato all’Accademia di pittura di Brera e ci sono rimasto per 8 anni. lì ho ricevuto viatici incredibili, crisi, situazioni di gioia e anche una specie di confusione che mi ha messo in crisi…
Prima di tutto ho avuto una grande fortuna che all’inizio si era manifestata in forma d’angoscia. Sono arrivato sul lago Maggiore e lì c’era una fonderia importante e anche una struttura, quella della vetreria. A lavorare c’era gente che proveniva da tutta Europa, sto parlando di quasi 70 anni fa. Questi maestri che soffiavano il vetro erano capi tribù: venivano da tutto il mondo… io sono andato fuori di Testa! Parlavano tutti lingue diverse… ma La cosa divertente è che la lingua comune non era l’italiano ma il dialetto del lago Maggiore che io non conoscevo… Conoscevo altri dialetti ma non quello… ho avuto un doppio trauma! poi però ho capito che era una gioia incredibile! Tutto questa buriana di termini, di linguaggi ti costringevano a inventare… Io ho inventato allora una forma di linguaggio onomatopeico che mi è stata utilissima per quando ho cominciato a fare teatro! Quelli lì facevano teatro ma non lo sapevano…
… non lo so ancora! E’ importante non darsi mai dell’importanza oltre quella che ti danno le persone intelligenti.
Beh, in quel momento ho vissuto una strana sensazione. Pensavo fosse una beffa. E poi ad un certo punto mi sono resa conto che era tutto vero. Me ne sono accorto dal commento successivo degli intellettuali veri, raffinati che dicevano “Com’è possibile che a un giullare… che a un comico… non si può!” C’è gente che si è ammalata, ha avuto delle crisi per colpa del mio successo. Lo so che me l’hanno raccontato degli amici, facendomi delle risate.
Il Potere è sgomento, è pieno di paure. Sono saltate tantissime regole. La parte dominante del sistema sta avendo delle frane, una dopo l’altra. L’energia vera la vedo come sempre nei ragazzi, anche quando sbagliano, anche quando esagerano: c’è sempre un moto vivo, attivo.
E’ sempre stato di terza categoria!! E’ sempre stato banale, triviale. Si può anche essere provocatori: la sessualità, la violenza sessuale fanno parte della natura umana, del linguaggio, ma quando diventano banali, divenano l’offesa dei più deboli, allora veramente bisogna dire “No! stai andando fuori Chiave, fuori tempo”.
molto meglio.
Lei mi porta via tutto quello che è banale ,inutile… è lei che mi ha insegnato l’ironia, il grottesco. Bisogna fare in modo che le nostre diversità si competrino, che le nostre differenze non siano un fastidio ma un arricchimento. E’ importante andare avanti e rigenerarsi. E Se ci si scontra bene.
[VIDEO] A Palazzo Reale con Dario Fo l'Orchestra Giovanile della Scuola Don Milani - Reggio Emilia
Domenica 20 maggio, nell'ambito della mostra "Lazzi sberleffi dipinti" di Dario Fo, nella sala delle Otto Colonne a Palazzo Reale a Milano, l'Orchestra Giovanile della Scuola Don Milani condotta dal M° Tatiana Caselli si è esibita insieme ad allievi dell'Istituto Superiore di Studi Musicali "Achille Peri" di Reggio Emilia. Inoltre nella stessa mattina si è esibita l'Orchestra Giovanile dell'Istituto Peri diretta dal M° Gabrielangela Spaggiari.
Le due orchestre fanno parte del sistema di orchestre e cori giovanili e infantili in Italia, che prende spunto dalla celebre esperienza venezuelana del Maestro Abreu.
Nell'ambito di un'unica mattina in questo modo si è sintetizzato l'inizio e la fine di un percorso.
Dario Fo, essendo venuto a conoscenza dell'esperienza reggiana, ha creato tre giornate di musica fatta da giovani, per onorare la cultura e la creatività che partono dall'infanzia...
DARIO FO IN VISITA ALLA MOSTRA DI PALAZZO REALE NEL GIORNO DELLA CHIUSURA - DOMENICA 3 GIUGNO
Con un notevole successo di pubblico, oltre 20.000 presenze in due mesi e mezzo, domenica 3 giugno si chiude la Mostra di Dario Fo Lazzi Sberleffi Dipinti a Palazzo Reale di Milano.
Durante questo tempo sono state realizzate ben venti visite guidate all’esposizione con Dario Fo e i suoi collaboratori che di fatto hanno messo in scena veri e propri spettacoli itineranti nei quali si commentavano dipinti, fondali scenici, maschere teatrali, pupazzi e burattini per mezzo dei quali si narravano commedie antiche e satire moderne.
Ogni settimana sono stati organizzati incontri con il pubblico nei quali Dario Fo incontrava professori universitari, autori di testi storici e di narrativa come Chiara Frugoni, Salvatore Settis e Stefano Benni. Inoltre sono stati messi in scena concerti che vedevano come protagonisti centinaia di bimbi musici che eseguivano brani classici e moderni.
Domenica 3 giugno alle 17 Dario Fo e Franca Rame saranno presenti in mostra per salutare i visitatori che riusciranno a superare le transenne approntate per la visita del Santo Padre.
[STAMPA] Family 2012: Dario Fo, non era il caso visita del Papa a Milano
APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
Appello al Presidente della Repubblica
di Franca Rame, Jacopo e Dario Fo
Dopo la catastrofe del terremoto in Emilia Romagna, Antonio Di Pietro e molti altri hanno chiesto al presidente della Repubblica di annullare il ricevimento del 1° giugno nei giardini del Quirinale e la parata militare del 2 giugno perché – ha detto Di Pietro - “è una follia sperperare tanti soldi: in un momento così difficile per il nostro Paese, colpito da una gravissima crisi economica e flagellato in queste ore dal terremoto, è opportuno utilizzare quei fondi per fini sociali e di solidarietà. Sarebbe il modo migliore per onorare la nostra Repubblica”. Ma il presidente Giorgio Napolitano ha risposto che non intende annullare nulla, e anzi “non è il momento dei piagnistei”. Ne deduciamo che una popolazione terremotata con sedici morti si salva solo con i ricevimenti e con le sfilate, o abbiamo capito male? Signor, Presidente, per favore, ci illumini. E poi chieda scusa e cambi idea.
[VIDEO] Dario Fo e Franca Rame "A Nobel for two"
A Nobel for two - A documentary on Dario Fo e Franca Rame
[STAMPA] Grecia: intellettuali contro neo nazi, siamo tutti ebrei greci
Prefazione di Franca Rame al libro"La regina di Medò" scritto da Pia Rame e edito da Mondadori nel 1979
La regina di Medò: un racconto della nostra vita, uno squarcio pieno di fantasia sulla nostra storia di gente di teatro, una realtà mai completamente finita che continua nei nostri destini che hanno preso strade e significai diversi, ma che restano sempre uniti da radici indistruttibili. Pia... ride e riesce a piangere insieme, poi si ferma ed è triste con un bel sorriso. S’innamora perdutamente di uno, ma lo lascia lì, per giocare a carte con le amiche. Va in cucina e prepara u pranzo solenne come per un battesimo, ma poi si mangia un panino in piedi. Si veste come una regina per mettersi a lavare i piatti. Lavora giorni e giorni senza dormire, poi dorme due giorni con il telefono vicino. Le piace sentire il telefono che squilla nel sonno senza rispondere; è pazza, concreta, casta, passionale, infedelissima, fedele, asessuata e carica d’amore, generosa fino a dar via la camicia che del resto non porta mai, urla espressioni irripetibili, ma s’indigna alle scurrilità dette fuori tempo, è un’attrice brava, consumata, ma non sa recitare quando occorre l’ipocrisia. Si inventa bellezze morali e fantastiche in uomini che valgono meno d’un soldo, ma li pianta disperata quando s’accorge che ha inventato tutto lei. Un’immorale moralista; un’atea religiosa; una ragazza madre, orfana come madre a carico, divorziata prima ancora di sposarsi: questa è mia sorella. E La regina di Medò la rispecchia con assoluta fedeltà.
[STAMPA] Dario Fo, un giullare contemporaneo
Dario Fo (Sangiano, 1926; vive a Milano) svela ovunque e sempre, nel dipingere e nel fare teatro, nei suoi testi come nelle regie, quale personaggio o divertito narratore, un’intima, profonda coerenza espressiva, una corrispondenza creativa dove la varietà, anche cromatica, è insieme reale e metaforica.
Sulla copertina del consistente e ben documentato catalogo campeggia uno dei primi quadri esposti, il vasto Quarto Stato con Dario e Franca (2011), con in primo piano il viso aperto di Fo e sullo sfondo alcuni volti mossi, ritoccati, rielaborati, ma ben riconoscibili, del popolo che avanza di Pellizza da Volpedo. La mostra inizia dalle opere più recenti, con molti lavori datati 2011 e 2012, insieme a video che mostrano la bottega di lavoro – in tanti che contribuiscono a dipingere – e Fo che interviene, magari con il pennarello, i colori particolarmente vivaci, spesso gialli e verdi acidi da evidenziatore. Ci sono spesso delle scritte sulle tele: denunce, accuse o amare riflessioni. “Ma noi italici abbiamo altro a cui pensare”, si può leggere all’interno di una delle barche dello Sbarco di Lampedusa, ma parole paiono scorrere sovrimpresse anche in Africa. Vi lasceremo un gran bidone e in Incidenti mortali sul lavoro” (2011).
Dario Fo a Palazzo Reale: un’ulteriore conferma del valore di questo personaggio anche in campo artistico. Così recitava la motivazione del Premio Nobel a Fo, assegnato nel 1997: “Figura preminente del teatro politico che, nella tradizione dei giullari medievali, ha fustigato il potere e restaurato la dignità degli umili”.
Dario Fo – Lazzi, sberleffi, dipinti
a cura di Felice Cappa
Catalogo Mazzotta
PALAZZO REALE
Piazza del Duomo
02 54913
www.mostradariofo.it
fonte: airtribune.com
DARIO FO RACCONTA LA SATIRA CON STEFANO BENNI - MILANO, PALAZZO REALE, LUNEDI' 28 MAGGIO ORE 18.30
Lunedì 28 maggio 2012 ore 18.30
Palazzo Reale, Sala delle Otto Colonne
Ingresso libero (fino ad esaurimento posti)
Dario Fo incontra Stefano Benni, scrittore, poeta e giornalista. Nel 1976, con l’uscita del suo primo libro Bar Sport, Benni si è imposto come uno degli scrittori più importanti e prolifici del panorama letterario italiano; egli riesce a muoversi dai romanzi ai racconti, dalle raccolte di poesie al teatro e perfino al cinema.
Dario Fo, premio Nobel per la Letteratura nel 1997, ha inaugurato il 23 marzo a Palazzo Reale la sua mostra di dipinti prodotti in più di cinquant’anni. La mostra continuerà fino al 3 giugno 2012.
Durante la conferenza i due amici di lunga data tratteranno della difficile situazione in cui si trova a vivere il nostro Paese. Naturalmente si dovrà prendere in considerazione anche il cataclisma politico nato in seguito alle ultime elezioni. Si cercherà di analizzare l’argomento con ironia e serietà.
Con questo appuntamento si chiude il ciclo di incontri con i letterati e gli studiosi dell’arte e della satira. E’ prevista la presenza di numerosi allievi dell’Accademia di Brera e della scuola di teatro Paolo Grassi.
Tutti potranno partecipare al dialogo.