MOLESTI CONSIGLI DA UNA SINGLE CON ESPERIENZA QUINQUENNALE E AUTOMUNITA di Chiara Porro

 

Liberamente ispirato a “Modesti consigli per un’aspirante molestatrice” di Franca Rame e con l'aggiunta di nuovi consigli

Ricordati di cambiare le lenzuola prima di uscire: anche se ti sei ripromessa di non dargliela, due vodka-lemon ti faranno lo stesso effetto che la guerra ha fatto allo smemorato di Collegno. Ma non ti preoccupare: già dalle prime ore della mattina seguente te ne pentirai, visto che lui appena sveglio anziché darti il buongiorno pronunzierà una sola parola: Taxiiii!

Quindi, smaltiti i finti rimpianti per la tua ultima serata di volevoamoremahoavutosesso, prova a darti almeno la parvenza di un non-decalogo (che fa pure molto Movimento 5 Stelle, giusto per darsi un tocco engagé).

Prima regola: non provare a spiazzare il tipo che ti piace, tanto non ne sei capace. Prova comunque ad essere chiunque all’infuori di te stessa, tenendo conto che al massimo puoi aspirare ad imitare una modella russa alcolizzata in pensione o la signora coi baffi della lavanderia sotto casa.

Seconda regola: dimenticati la tua massima di vita “Penso, dunque sono single!”. Quella che l’ha detta era una delle tre donne al mondo più sole di te (le altre due sono la cagnolina Laika e la regina Elisabetta I).

Quindi, quando finalmente riesci a rimediare un’uscita al bar dei cinesi sotto casa, evita di mostrarti troppo colta o intelligente, tanto non lo sei. Ma non è un problema: se parli poco, lui ti adorerà!

Comunque sia fallo sentire brutto, un mostro inguardabile: è l’unico modo per fargli sentire in pieno di meritarti… Se è grasso come un insaccato, digli che sei vegetariana… se è smilzo come un wurstel di seitan parlargli del tuo allevamento di cinghiali. Se è alto, digli che il tuo modello di uomo è Paolo Rossi, se è basso parlargli di quel cestista famoso del tuo ex inesistente.

Se è vecchio, digli che ti ricorda tuo padre che ti picchiava. Se è giovane, digli che ti ricorda tuo fratello che ti picchiava. Se è stronzo, digli che ti ricorda tua madre e basta.

Correggigli tutti gli errori di grammatica che commette: la maestrina eccita sempre!

Guardalo come un carrello della spesa pieno: consapevole che presto ti presenterà il conto da pagare.

Fin da subito posa su di lui il tuo sguardo che spoglia, nei pochi attimi finché è ancora vestito.

Se sei tu a fare il primo passo, ricordati che gli uomini apprezzano quelle che non gli fanno perdere tempo perché così possono andarsene via prima (in base a questo principio dovrebbero amarti tutti alla follia).

“Sola o in compagnia, non allungare mai le mani” ovvero inizia con i piedi, cerca il suo sguardo mentre allunghi la gamba sotto il tavolo, preferibilmente depilata.

Mettiti la gonna, evita gli slip, chiedigli tutto quello che vuoi: no, non è l’estetista dalla quale ti dovevi far depilare la gambe, è sempre il tuo possibile amante.

Se invece è lui ad approcciarti, in base al luogo in cui vi trovate comportati di conseguenza: se siete in macchina protesta dicendo “forse a casa è più romantico…”. Sappi che non è così, almeno finché lui non ti lascia i soldi sul cruscotto.

Se è in casa, usa la solita scusa delle mestruazioni: ma attenta, certi uomini “in quei giorni” si trasformano nei tori di Pamplona.

Raccontagli di quanto è bella la tua vita, del tuo contratto da precaria, dei tuoi genitori che ti passano quanto basta per comprarti i cotton-fioc al discount e degli altri fantastici uomini da weekend che hai incontrato.

Se lui vuole una famiglia, è il momento giusto per ricordargli che non hai manco i soldi per permetterti una pianta grassa finta. 

Non lasciare che faccia di te una casalinga: per te stirare significa solo lisciarsi i capelli e i grembiuli sono quegli affari che allargano i fianchi…

Digli che vorresti fare un viaggio con lui, perché l’ultimo l’hai fatto in quinta liceo.

Insomma: terrorizzalo! Perché è l’unico modo per salvarti: così lui per una volta andrà a casa ancor prima di passare dal tuo letto. Ma sta tranquilla poi, l’indomani, ti richiamerà… aveva dimenticato il portafoglio sul cruscotto!

 

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MODESTI CONSIGLI PER UN’ASPIRANTE MOLESTATRICE di Franca Rame

Ricordati che cenare prima di andare a letto con qualcuno, permette di riflettere: moltissimi uomini è meglio immaginarseli tornati nel loro lettino piuttosto che trovarseli nel proprio, la mattina dopo. 

Se la riflessione non t'è servita comportati così:

Prima regola: spiazzare totalmente il tipo che ti piace. Sfrutta tutte le sue "incertezze-timidezze-insicurezze". Sii implacabile.   Sfoggia tutta la "tua" di insicurezza, ti farà sembrare "un tipo sicurissimo " Funziona sempre! Quasi . 

Seconda regola: cerca di mettere in atto la massima di Bernard Shaw "L'unica cosa a cui non ho saputo rinunciare è a tutte le tentazioni". 

Evita di mostrarti troppo colta o intelligente.   Ti gradirà molto di più se un po' sperduta… un po' sciocchina ma piena di candori infantili. Trova il modo di farlo sentire stupendo, se è grasso…   digli che adori il rotondo e il ridondante. Se è magro... che sentire le ossa in un abbraccio ti fa svenire, se è piccolo… digli che provi una tenerezza incredibile e che il tuo sogno è di amare un nano. 

Fallo sentire giovane se è vecchio: "Adoro i nonni… e poi tu sei straordinariamente intelligente… così "insolito"... un cervellone, insomma!"

Ogni tanto tira fuori una certa dose di strafalcioni perché lui ti possa correggere...   gongolante di sentirsi superiore. Ti troverà adorabile!

Non gli chiedere come si chiama la moglie.   Parlagli della mamma, la sua.  

Evita di guardarlo come un taxi libero. 

Evita di guardarlo con quello sguardo che riesce ad aprire una stanza da letto da sessanta metri di distanza. 

Sola o in compagnia, non allungare mai le mani, evita, specie se c'è gente, di precipitarti a slacciargli la braghetta, non strizzargli i testicoli, non tirargli giù con forza la cerniera dei pantaloni. Rischi di effettuare "strappi" dolorosi: "S. Bartolomeo con la sua pelle in spalla… è il simbolo di un amante che ha incontrato una donna travolta dalla voglia insaziabile di spogliarlo tutto, forse un po' troppo!"

Non tirarti su le sottane, se non dando la colpa al vento, non sfilarti le mutandine e non le calzare  sulla testa gridando "dammelo-dammelo!!" Potrebbe fraintenderti. Chiedigli di spogliarsi senza fare storie, e metti via la pistola. 

Se ti ritrovi in macchina e c'è la luna e tu lo desideri "taaantiiissimo", evita assolutamente, appena lui volta il viso dalla tua parte e sta parlando dell'Inter e della mamma, di ficcargli una spanna di lingua in bocca e gridare "com'è che non ce l'hai ancora duro?."

Puoi anche, sempre in macchina con la luna  raccontagli, senza piangere ma con gli occhi lucidi, (tu sai come si fa)… che da poco hai perso tuo padre...  forse anche la mamma... che hai più di una casa, che ti ritrovi travolta dal come gestire una eredità esagerata, che ti sei ritrovata con una piccola isola nelle Eolie,  che non ti sposerai mai, che prendi la pillola anche se non pensi di fare all'amore... perché non c'è nessuno che ti interessi, fagli intendere... senza dirlo, che sei intonsa… quasi vergine (fa niente se non lo sei, tanto lui non se ne accorge) che ami i bambini, ma per adesso, no, per carità!, non ne voglio avere: "Voglio godermi la vita, liberata!" Che tra due giorni partirai per un lungo viaggio… non si sa per dove… forse senza ritorno. Drammatica sì... orfana sì... ma non troppo mi raccomando… altrimenti si spaventano e addio erezione. Sono così sensibili!

Lui, convinto di essere "il primo" e oltretutto di realizzare una "sveltina" simpatica e senza impegno, sarà tuo quel tanto che a "te" basta.   Forse. E non provare imbarazzo quando una settimana dopo lo incontrerai avvinghiata ad un altro al quale stai dicendo "ho appena perso mio padre... sono ricca, sono vergine…".

Ridigli in faccia e gridagli: "Questa è la vita, coglione!"

Se siete a cena, guardalo-sbircialo-puntalo-addocchialo, ma non appena lui posa i suoi occhi su di te, scivola via come un'anguilla! Chiedi con voce isterica una sigaretta. Fa niente se non fumi...   anzi, meglio.   Fatti sentire nervosa…   turbata, indifesa... timida, tremante... Resisti alla voglia di fare "piedino-ginocchino", di pizzicargli il sedere e con la banale scusa di frullargli un orecchio non gli bisbigliare: "Ma che bel culo che hai!".  

Non strappargli le mutande con le dita dei piedi mentre lo mordi dietro la nuca: lo fa sentire inferiore sessualmente.

Almeno all'inizio mostrati impacciata, titubante, inesperta come farfalla! In poche parole, lascia che sia lui a strappartele, le mutande... e tu, mi raccomando, dì "noo, nooo..." ma dagli una mano, altrimenti te le rompe per davvero!

Se nonostante l'ammirazione adorante, l'interesse per la sua mamma, per l'Inter e per il porco Giuda, lui non fa una piega prova con: "M'hanno detto che sei impotente..." Ti dimostrerà immediatamente il contrario... capace che ti fa un tre amori uno dietro l'altro (anche se siete al ristorante) gridando: "A chi impotente?! Qui ce n'è per tutti!" e sviene. Se dopo le tue avance, appostamenti vari spuntando anche dai tombini, dichiarazioni di stupendezza e quelle 400 telefonate lui non ci sta, lascialo perdere e che sia stramaledetto! Vuol dire che non è il tuo tipo!

Prova col suo amico, c'è sempre un uomo pronto a farsi raccontare che è bello, intelligente, colto, spiritoso... Pronto a farsi circuire, spogliare, baciare, leccare...   Insomma, come si dice?

Ah sì... pronto ad essere usato... molestato!

Ps. Ricordarsi che è sempre bene avere in Banca quel milione di dollari.                                     

                                

 

   Franca Rame

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Nobel per la Pace a Malala Yousufzai firmano anche Dario Fo e Franca Rame

"La ferocia e la crudeltà travolgono ogni dimensione umana quando si scontrano con la voglia di libertà e la bellezza", ha detto il grande commediografo che ha ottenuto il riconoscimento per la Letteratura nel 1997. Continua la campagna che ha già raccolto 130mila firme nel mondo. L'appello ai parlamentari italiani

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«Riaprite quel carcere»: anche Dario Fo lancia un appello per la struttura modello di Laureana

Il premio Nobel Dario Fo e la moglie Franca Rame sono i primi firmatari di una lettera indirizzata al Ministro della Giustizia per chiedere di revocare la chiusura dell'istituto del Reggino nel quale si stava portando avanti una percorso sperimentale di rieducazione per i detenuti.

leggi l'erticolo di DOMENICO MOBILIO su ilquotidianocalabria.it

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Dario Fo e Franca Rame ripropongono e recitano Ruzzante

di Paolo Petroni
dario fo e franca rame ripropongono e recitano ruzzanteSono ormai circa 20 anni che Dario Fo, con al fianco Franca Rame, porta esplicitamente in scena, con una conferenza-spettacolo, la figura e l'opera di Angelo Beolco, grande autore-attore del Cinquecento che scrive nell'antico dialetto padovano e passa alla storia con il nome del suo piu' famoso personaggio, il contadino Ruzzante. Fo ne parla con la ricchezza di eloquio e il colore che sa dargli solo lui, proponendone alcuni dialoghi e monologhi vivaci che evocano figure e azioni con le parole, i dialoghi, la lingua, difficilissima da intendere, di questo autore, riscoperto nel Novecento, dopo secoli di oblio.

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Dario Fo e Franca Rame alla prima de "Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri"

dario fo e franca rame

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Workshop "La sicurezza sul lavoro si fa insieme"

In che modo si misura la civiltà di un popolo? Intervento di Jacopo Fo e testimonianze di Franca Rame e Dario Fo...

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"A casa non si torna" - L'agognata parità tra i sessi

a casa non si torna

"Storie di Donne che svolgono Lavori Maschili" è il più che esplicito sottotitolo del documentario "A Casa non si Torna" di Lara Rongoni e Giangiacomo De Stefano.

Un lavoro introdotto dalla voce fuori campo di Franca Rame ("…i lavori “faticosi”, oggi, come nel passato sono considerati lavori preclusi alle donne…ah ah…ma cosa mi raccontate? Le donne li hanno sempre svolti questi lavori ma senza che nessuno li riconoscesse"), e che propone interviste e riprese di un tenace gruppe di donne al lavoro.

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CARO FABIO FAZIO, NON SI TRATTA COSI' UNO COME CARLO PETRINI

Cara Franca,

ho visto la puntata di “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio di domenica scorsa.

La presenza di Carlo Petrini, una persona a dir poco eccezionale per la sua storia, per le sue scelte coraggiose e controcorrente, per la sua risonanza internazionale, mi ha incollato alla Tv una volta tanto, visto che ormai la guardo raramente essendo diventata uno scatolone di volgarità e idiozie inutili e diseducative.

Carlo Petrini ha inventato un nuovo modo sostenibile e alternativo di interpretare cibo, agricoltura, natura. Ha dato una speranza ai piccoli coltivatori, ha riportato il senso del mangiare a misure umane. La sua biografia è un continuo riconoscimento internazionale, e Carlin è diventato un punto di riferimento perfino ideologico per chi non accetta i ritmi di una società invivibile che pensa solo al profitto e alla quantità e mai alla qualità e alla gente e i suoi bisogni. Ebbene?

Sono allibito che Fabio Fazio abbia dedicato solo sette minuti circa a una persona che arriva dall’estero per dare quell’intervista.

Sette minuti per aver sforato forse con Paolo Rossi, comico e sempre in Tv.

Sette striminziti minutini per una persona cui un’ora sarebbe stata già riduttiva.

Diamo spazio a cani e porci, a chi fa audience aldilà del proprio valore.

E a Carlo Petrini, arrivato dall’altra parte del pianeta per parlare in tv,

abbiamo dato appena il tempo di aprire bocca. Che delusione.

Non si stratta così una persona che:

Nel 2000 Viene insignito del premio Communicator of the Year Trophy (istituito dalla IWSC, International Wine and Spirit Competition.)

Nel 2002 Riceve il Premio Sicco Mansholt, indetto dall’omonima fondazione olandese, per l’attività intrapresa da Slow Food a supporto e difesa di un nuovo modello di agricoltura sostenibile.

Nel 2004 Viene inserito da «Time Magazine» tra gli “eroi del nostro tempo” nella categoria «Innovator».                                                                                              

Nel 2010 Vince il Premio Nazionale Cultura della Pace  Nel 1989 fonda il Movimento internazionale Slow Food.

Sette minuti. Meglio allora non invitarlo ed evitare figuracce. Meglio lasciare altri sette minuti al comico Paolo Rossi.

Carlo Petrini non fa nemmeno ridere.

Fabio Greggio

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Lezione di teatro di Franca Rame ad Alcatraz

La bravura e la semplicità di Franca Rame che, durante una pausa del corso di Teatro ad Alcatraz, insegna senza risparmiarsi, i segreti dell'attore.

Bassa qualità del video e dell'audio, ma contenuto da vedere e godere tutto...

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Franca Rame Isabella le tre caravelle e un cacciaballe

Nel 1963 viene portato all'Odeon isabella tre caravelle e un cacciaballe Milano "Isabella, tre caravelle e un cacciaballe", corrosiva rilettura della scoperta dell'America che fa piazza pulita dell'epopea retorica e patriottarda degli eroici "conquistadores".

Ricorda Dario Fo "...quel primo spettacolo era frutto di una lunga ricerca storica, sia sulla vita di Colombo, sia su quella della corte di Isabella di Castiglia. Un regno davvero poco illuminato, segnato da una feroce "pulizia etnica" contro gli arabi e gli ebrei di Spagna (...) "

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Franca Rame e Dario Fo ...nella Cesenatico della Dolce Vita

Torniamo indietro nel tempo. Torniamo agli anni in cui Cesenatico vedeva ogni estate Dario Fo e Franca Rame fra i più assidui ospiti delle sue strade, della spiaggia … della sua vita.

I due celebri artisti godevano ogni anno della villeggiatura estiva sulla riviera, delle tante amicizie che avevano stretto in Romagna, della gente “calda” e ospitale che ormai non chiedeva più loro l’autografo, abituata com’era a vederli quotidianamente in caffè, ristoranti, trattorie o dancing.

franca rame a cesenatico

leggi l'articolo e guarda le foto su blog-stefanobartolini.com

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"L'ecologia conviene anche economicamente" video conferenza di Jacopo Fo.

In questo video Jacopo Fo in un'interessantissima oratoria dal titolo: Capitalismo naturale, capitalismo etico (come mai a essere simpatici ci si guadagna).
Un intervento rivolto in modo particolare ad aziende e imprenditori che sono interessati a convertire le loro imprese all’economia verde. Questo intervento, trasmesso in diretta, il 15 ottobre 2012, da Rimini, all’interno di un convegno per manager organizzato da Green Intelligence è ora disponibile in rete.
Buona visione...

 

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