FRANCA RAME: AIUTIAMO LIBERA E SPAZIO APERTO A SALVARE IL BAR ANTIMAFIA DI BUCCINASCO!

E' un errore pensare che la mafia, anzi le mafie, siano una fatto locale.

 A Buccinasco, un tranquillo e ricco comune del Sud-ovest milanese, la ‘Ndrangheta calabrese ha instaurato un avamposto per il Nord Italia. Il precedente sindaco, Maurizio Carbonera, con il supporto della sua giunta, decide di iniziare una seria battaglia per la legalità: quando, con una grande operazione di polizia vengono sequestrati una serie di immobili alla malavita, stabilisce che il Comune si occupi del riutilizzo dei beni per la collettività. In particolare una villa, che viene messa a disposizione della Croce Rossa, e un bar, prima utilizzato come luogo d’incontro per ‘ndranghetisti, per un progetto assolutamente innovativo.

 L’idea è quella di dare vita ad una pizzeria sociale, che offra lavoro a persone disagiate, ex carcerati ed ex tossicodipendenti, gestito da Libera e da un’associazione locale, Spazio Aperto. Tanto è importante questo progetto, che la Provincia mette a disposizione un fondo di 35 mila euro per l’avvio del programma.

 Il Sindaco Carbonera subisce una serie di atti intimidatori: incendio dell’auto, invio di un proiettile; ma lui non demorde, fino a quando, con le nuove elezioni, la sua giunta cade. Purtroppo però, la pizzeria sociale non è stata ancora aperta.

 La nuova giunta, retta dal neosindaco Cereda, nonostante le sollecitazioni, sembra aver intenzione di non procedere con l’iniziativa. Viene quindi organizzato un presidio di fronte al bar-pizzeria, per chiedere la definitiva approvazione del progetto. Domani, giovedì 19, la giunta si riunirà per deliberare, e tra la gente, è forte il timore che vada tutto all’aria.

 Nel tentativo di sostenere il progetto di riutilizzo dei beni mafiosi per la collettività, Franca Rame ha diramato il sottostante comunicato.

 Siamo ancora in tempo, se vorrete, a scrivere una lettera all'assessore competente per il Sindaco Loris Cereda!

 [email protected]

 FRANCA RAME: A BUCCINASCO NON SI OSTACOLI IL PROGETTO DELL'ASSOCIAZIONE LIBERA-CONTRO TUTTE LE MAFIE E SPAZIO APERTO

 

   Nel comune di Buccinasco, Sud-ovest milanese, molti cittadini temono il blocco del progetto di Associazione Spazio Aperto  e Libera, l’emerita associazione contro tutte le mafie. Si tratta di un bar, sottratto alla ‘Ndrangheta calabrese, che avrebbe dovuto diventare una pizzeria sociale, per l’impiego di persone disagiate, per cui sono stati già stanziati 35 mila euro da parte della Provincia.

 E’ probabile infatti che giovedì 19 la Giunta di centro-destra blocchi l’iter di assegnazione, per “vederci chiaro, per verificare se tutto è stato fatto regolarmente”, senza però fornire delucidazioni confortanti sulle previsioni di destinazione e buttando all’aria una proposta innovativa.

 “La restituzione alla collettività dei beni confiscati alle mafie deve essere tempestiva e dovrebbe avere per oggetto il miglior utilizzo per la società – afferma la Senatrice Franca Rame – e l’associazione Libera è senz’altro in prima linea, come testimoniano i molti interventi in tutta Italia.  Sono certa che il sindaco Cereda – prosegue la Senatrice – abbia a cuore il benessere dei suoi concittadini, e mi permetto di consigliargli di non annullare la delibera della precedente giunta, accettando l’illustre consulenza di Don Ciotti, la cui esperienza va oltre le diatribe politiche”.   

 

  

Argomento: 

Commenti

Grazie infinitamente Franca per il tuo sostegno a questa Nostra causa "Buccinaschese"; non mi stancherò di ripeterti Grazie...

Speriamo in bene per il proseguimento del progetto della pizzeria sociale...se giovedì dovesse andare male io, comunque, non mi fermerò e continuerò a battermi per la realizzazione di questo e altri progetti in favore della promozione della legalità a Buccinasco(E NON SOLO).

Speriamo di essere in tanti, ma, soprtattutto di essere vittoriosi.
qui non basta partecipare, c'è la necessità di vincere per il bene di tutti!

IL SINDACO HA DETTO NO
Di Rino Pruiti www.rinopriuti.it

Durante il Consiglio comunale di ieri sera, il Sindaco Loris Cereda (con l'arroganza che oramai lo caratterizza), ha ribadito la ferma volonta' di annullare il progetto di "pizzeria sociale" promosso dall'Associazione Libera di Don Luigi Ciotti, dalla Provincia di Milano e dall'Amministrazione Carbonera.
L'ordine del giorno "urgente" presentato dai nostri gruppi di minoranza non e' stato discusso e rinviato - dalla maggioranza - al prossimo consiglio comunale che, presumibilmente, si terra' ad ottobre.
Tutta la maggioranza (Forza Italia, Alleanza Nazionale, Insieme per Buccinasco e Lista Lanati) ha sostenuto il Sindaco nella sua decisione.
Nessuna risposta e' stata data alla mia interrogazione che chiedeva spiegazioni agli uffici comunali sulla non applicazione della delibera di Giunta nr.191.
A nulla sono valsi gli appelli dei consiglieri di minoranza all'unita' ed alla concertazione sul tema della "cultura della legalita'", la proposta di formare un gruppo di lavoro per discutere INSIEME di queste questioni e' stata rifiutata e derisa, anche con battute pesanti, dai componenti dei partiti di maggioranza.
Quello che e' accaduto ieri e' di una gravita' inaudita, si vuole annullare un progetto e dare una pericolosa discontinuita' amministrativa sul tema del recupero dei beni confiscati alle mafie, tutto questo senza un progetto alternativo e senza la ben che minima strategia, solo per una sorta di "vendetta politica" contro la precedente amministrazione di centro-sinistra, "colpevole" di aver organizzato un allegro e civile presidio davanti ai locali di Via Bramante.
Ieri, 19 luglio, ricorreva il triste anniversario della strage di via d'Amelio, 15 anni fa la mafia uccise il Giudice Borsellino insieme agli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. In tutta Italia ci sono state manifestazioni per non dimenticare l'accaduto e continuare la lotta alla criminalita' organizzata. Alla fine del Consiglio comunale c'e' stato un minuto di silenzio per ricordare la strage e fare appello all'unita' politica contro la mafia... come dire? Finche' c'e' da fare un minuto di silenzio all'una di notte va tutto bene! Non costa nulla! Quando invece bisogna fare atti concreti e spendersi in prima persona... "qualcuno" si tira SEMPRE indietro a Buccinasco Italia.

cara Rosa,
che cosa avete in mente di fare ora? una manifestazione? un nuovo presidio? teneteci informati!
redazione

basta con i presidi e le manifestazioni

ti sembra di essere attivo!!

ma in fondo non fai niente!!

una bella legge come dice beppe grillo

bisogna scrivere su ogni prodotto da quale organizzazione economica viene realizzato

comprandolo o no fai una bella manifestazione.

in fondo il mondo è bello così e se riesci a capire a chi dai i soldi quando compri vedrai che migliora in un lampo

Rino Pruiti, Consigliere Comunale di opposizione, mi ha riferito quanto segue "come minimo sarebbe da fare un volantino e distribuirlo a tutte le 10.000 famiglie di Buccinasco... ma siamo a fine luglio. Lunedì o martedì ci ritroveremo come partiti del centro-sinistra in contatto con le associazioni principali del territorio, vedremo quindi il da farsi".

Vi terrò sicuramente informati sull'evoluzione della vicenda e ringrazio per il sostegno.

Rosa

La pizzeria sociale di Buccinasco
La lettera inviata dall'assessore ai diritti dei cittadini Francesca Corso al Corriere della Sera

Leggo, sul Corriere del 21 luglio, in un articolo a firma di Giovanna Maria Fagnani, che a Buccinasco non si farà più la cosiddetta “pizzeria sociale”, ove si sarebbero consumati ortaggi prodotti sui terreni sottratti alla mafia. La nuova amministrazione ha deciso di cambiare progetto e di dar vita a un laboratorio di produzione e vendita di oggetti artigianali, cosa utile anche per il fine solidale. La vicenda è il sintomo preoccupante di una tendenza, da parte di chi subentra nell’amministrazione di un Comune, a buttar via, come si dice, il bambino con l’acqua sporca. Pochi riescono a riconoscere le buone pratiche realizzate da chi li ha preceduti. Troppe volte si cancella per ricostruire. Io penso che questo metodo sia sbagliato. Il progetto della “pizzeria sociale” rimane pienamente valido e non può essere contrapposto a un laboratorio artigianale o a qualsiasi altra iniziativa di carattere sociale. Chi opera questa contrapposizione non fa un buon servizio ai cittadini. Non mi sono mai dimostrata entusiasta della proposta del nuovo sindaco di Buccinasco, come invece questi afferma proprio sul Corriere. Tutti i bisogni hanno validità e peculiarità, e sfido chiunque a redigere una graduatoria oggettiva delle priorità. Occorre recuperare il senso della misura. Per questo chiedo al Prefetto, dottor Lombardi, di convocare una riunione interistituzionale aperta al Terzo settore, per discutere di come realizzare tutte quelle proposte con contenuto di solidarietà sociale, compresa quella della “pizzeria sociale” di Buccinasco, sulla quale la Provincia di Milano aveva a suo tempo deliberato in forma condivisa con l’associazione Libera e il Comune di Buccinasco. Rimango quindi dell’opinione che questo prezioso progetto andrebbe comunque realizzato. Rispetto fino in fondo l’autonomia programmatica del Comune. Credo che vi siano le condizioni per discuterne serenamente al tavolo interistituzionale.

l'indirizzo corretto del sito del consigliere comunale è www.rinopruiti.it!

nel post precedente ho fatto un errore di battitura!
Scusate

http://canali.libero.it/affaritaliani/milano/mafiabuccinascoMI2307.html

Buccinasco/ Il neosindaco ferma progetto contro la mafia. E si scatena la polemica

Lunedí 23.07.2007 16:09

Mentre giovedì scorso si celebrava la morte di Paolo Borsellino, a Buccinasco, in consiglio comunale, succedeva qualcosa di incredibile. Il neo sindaco di uno dei paesi storicamente a più alta contaminazione mafiosa (situazione che però è molto migliorata negli anni), Loris Cereda, di Forza Italia, faceva una decisa marcia indietro su un progetto proprio contro la mafia. Un progetto che aveva voluto il precedente sindaco Maurizio Carbonera, battuto alle elezioni, e che prevedeva la creazione di una pizzeria sociale in uno stabile sequestrato alla mafia.

"Sono sconcertato e deluso da quanto accaduto - commenta il consigliere dei Verdi Rino Pruiti - Visto che la delibera di Giunta non era ancora stata annullata avevamo preparato un "ordine del giorno" che avrebbe permesso al Sindaco ed alla maggioranza di "convergere" su una soluzione condivisa. Abbiamo proposto di fare una commissione consiliare bi-partisan per affrontare la questione dei beni confiscati alle mafie. Hanno sbattuto la porta in faccia la dialogo, a LIBERA, alla Provincia di Milano. Deprimente il finale del consiglio comunale dove la maggioranza ha chiesto un minuto di silenzio per Paolo Borsellino. un momento grottesco al quale non ho voluto partecipare, infatti ho abbandonato l'aula per fare il minuto di silenzio fuori... insieme alla Polizia Locale". Rino Pruiti è durissimo, e fioccano i commenti dei cittadini anche sul suo blog (rinopruiti.it). Tutti di condanna al sindaco.

A rinfocolare la polemica arriva anche Francesca Corso, assessore provinciale ai diritti dei cittadini. "A Buccinasco non si farà più la cosiddetta “pizzeria sociale”, ove si sarebbero consumati ortaggi prodotti sui terreni sottratti alla mafia - spiega l'assessore - La nuova amministrazione ha deciso di cambiare progetto e di dar vita a un laboratorio di produzione e vendita di oggetti artigianali, cosa utile anche per il fine solidale. La vicenda è il sintomo preoccupante di una tendenza, da parte di chi subentra nell’amministrazione di un Comune, a buttar via, come si dice, il bambino con l’acqua sporca. Pochi riescono a riconoscere le buone pratiche realizzate da chi li ha preceduti. Troppe volte si cancella per ricostruire. Io penso che questo metodo sia sbagliato".

"Il progetto della “pizzeria sociale” rimane pienamente valido e non può essere contrapposto a un laboratorio artigianale o a qualsiasi altra iniziativa di carattere sociale - spiega l'assessore - Chi opera questa contrapposizione non fa un buon servizio ai cittadini. Non mi sono mai dimostrata entusiasta della proposta del nuovo sindaco di Buccinasco, come invece questi afferma proprio sul Corriere. Tutti i bisogni hanno validità e peculiarità, e sfido chiunque a redigere una graduatoria oggettiva delle priorità. Occorre recuperare il senso della misura. Per questo chiedo al Prefetto, dottor Lombardi, di convocare una riunione interistituzionale aperta al Terzo settore, per discutere di come realizzare tutte quelle proposte con contenuto di solidarietà sociale, compresa quella della “pizzeria sociale” di Buccinasco, sulla quale la Provincia di Milano aveva a suo tempo deliberato in forma condivisa con l’associazione Libera e il Comune di Buccinasco. Rimango quindi dell’opinione che questo prezioso progetto andrebbe comunque realizzato".

Venerdì 27 Luglio la rivista "Diario" di Enrico Deaglio" si occuperà della questione della Pizzeria Sociale...finalmente un "feedback" dalla stampa Nazionale... acquistate numerosi la rivista!

Grazie
Rosa

chi volesse leggere per intero il progetto della Pizzeria Sociale di Buccinasco può andare all'indirizzo web sottoindicato.

Grazie
Rosa

http://www.rinopruiti.it/public/111206%20Progetto%20pizzeria.pdf

Senza Parole

in un comment del sito www. rinopruiti.it è stata riportata la "dichiarazione" del sindaco che apparirà sul prossimo numero del periodico "Buccinasco Informazioni"

" sull’attacco del quale sono stato
oggetto, a proposito della
scelta mia e della mia Amministrazione
di sospendere il
progetto “Pizzeria” fortemente
voluto dall’Amministrazione
precedente, è stato a dir poco
scorretto.
Come Amministratori, abbiamo
il dovere di fare le scelte che
riteniamo migliori nell’interesse
della città e dei nostri cittadini.
La decisione della precedente
Amministrazione, di destinare
l’immobile di via Bramante alla
realizzazione di una “pizzeria
sociale”, non ci convinceva
per almeno quattro ragioni:
1. era una scelta “piovuta” dall’alto
e per nulla condivisa;
2. il bando con cui era stato
assegnato il locale era tutt’altro
che equo;
3. la decisione avrebbe comportato
un costo di 25.000 euro per
le casse comunali;
4. la “pizzeria” non avrebbe
portato alcun vantaggio per
i nostri concittadini e per la
nostra città, essendo l’immobile
concesso a titolo gratuito.
L’idea, poi, dell’opposizione di
porre la discussione sul piano
della legalità è veramente
peregrina.
Non è certo con la pizza
margherita, ancorché sociale,
che si lotta contro la criminalità
organizzata. Su questo fronte
si battono ogni giorno le forzea pizzeria
dell’ordine e i magistrati che
spesso rischiano la vita.
Noi abbiamo responsabilità
diverse ed è su questo che voi
cittadini misurerete il nostro
operato.
Non ci interessano medaglie
che non ci appartengono né,
tanto meno, siamo disposti a
riconoscerle ai nostri avversari
politici.
Così, con l’immutata volontà
di continuare la nostra piccola
lotta per farvi avere una città
sempre migliore, vi auguro
una vacanza decisamente
brillante.
Il Sindaco"

che dire...senza parole!!!

invito tutti colro che non l'avessero ancora fatto a vedere il film "L'uomo di vetro".
racconta l'incredibile storia del primo pentito di Mafia Italiano.

imperdibile.
Rosa

Da: Diario di Enrico Deaglio in edicola oggi 27/7/2007

PIZZE ANTIMAFIA? QUI NO!
“Il presidio della legalità promosso da associazioni e partiti? Unaprovocazione volgare e inaccettabile”: questo il giudizio di LorisCereda, eletto pochi mesi fa per il centrodestra alla guida diBuccinasco, negli atti processuali e parlamentari definita la “Platì delnord”: il sindaco non cambia idea e così la delibera 191/2007 dellaprecedente Giunta sarà annullata e con essa il progetto di pizzeriasociale. Prima ritrovo per le cosche della ‘ndrangheta e poi confiscata dalloStato, la pizzeria di via Bramante per volere del Comune di Buccinasco,della Provincia di Milano, della Cooperativa sociale Spazio Aperto e diLibera, il cartello antimafia guidato da don Luigi Ciotti dovevadiventare un simbolo, in una regione come la Lombardia, dove parlare dimafie è politicamente scorretto. Oltre a creare occupazione per soggetti svantaggiati, si sarebberoutilizzati i prodotti delle cooperative di Libera che lavorano su beniconfiscati (olio, farina, passata di pomodoro, vino e altro) e avviateattività culturali nel segno della legalità. Per confezionare la primapizza si era offerto Giovanni, il fratello di Peppino Impastato. Le motivazioni del centrodestra restano ancora oggi non del tuttochiare, anche perché ogni giorno si avanzano nuove proposte: l’ultimavede l’amministrazione comunale sponsorizzare un laboratorio diproduzione e vendita di prodotti artigianali realizzati da soggetti conproblemi fisici. Come dice l’assessora provinciale Francesca Corso“la vicenda è ilsintomo preoccupante di una tendenza, da parte di chi subentranell’amministrazione di un Comune, a buttar via, come si dice, ilbambino con l’acqua sporca. Pochi riescono a riconoscere le buonepratiche realizzate da chi li ha preceduti”. Ora gli ultimi tentativi di mediazione passano da un tavolointeristituzionale richiesto alla Prefettura di Milano dalla Provinciadi Milano e da Libera. Per il momento non sono servite le interpellanze parlamentari deisenatori Natale Ripamonti e Maria Pellegatta, mentre l’appello lanciatoda Franca Rame a scrivere al sindaco e alla giunta perché cambino idea èancora attivo (www.francarame.it). E siccome la lotta alla mafia si nutre anche di simboli, resta solo daricordare che la volontà di annullare questa delibera è stata comunicataal consiglio comunale giovedì 19 luglio, a quindici anni dalla strage divia D’Amelio. Un consiglio comunale che si è chiuso quasi all’una dinotte: ovviamente con un minuto di silenzio in ricordo di PaoloBorsellino e delle altre vittime di mafia..
Lorenzo FRIGERIO

Annullamento pizzeria sociale
da www.rinopruiti.it
Di Rino Pruiti (del 28/07/2007)

Ho ricevuto oggi, per posta raccomandata, la risposta alla mia interrogazione del 25/06/2007, rispetto alla "non esecuzione" della delibera nr. 191/2007 della precedente Amministrazione Carbonera. Il Dirigente dell'area servizi ai Cittadini Dr. Luigi Placido, m'informa che è stato avviato il procedimento, a norma di legge 241/90, per il ritiro dell'atto di assegnazione dell'immobile di via Bramante n. 14 e degli atti allo stesso preordinati e/o connessi. La comunicazione è stata inviata alla Cooperativa a.r.l. Onlus "Spazio Aperto".
Ad oggi non ho notizia che la delibera nr. 191 sia stata annullata dalla Giunta in carica, non capisco quindi a che titolo il Dirigente comunale proceda con questo "avvio di provvedimento di annullamento". Nessuna spiegazione viene data a riguardo, quindi lunedì protocollerò una nuova interrogazione, questa volta per il nostro Sindaco, in modo che possa chiarire "lui" la vicenda.

da www.rinopruiti.it

Innterrogazione presentata dal Consigliere Rino Pruiti

Al Sindaco di Buccinasco L. Cereda
Al Segretario Comunale, Direttore Generale
P. Bellagamba

e.p.c. All’Alto Comm. di Governo per la gestione dei beni confiscati alla mafia A. Maruccia
e.p.c. A Don Luigi Ciotti Presidente nazionale di LIBERA
e.p.c. A Sua Eccellenza il Prefetto di Milano
e.p.c. Alla Coop. Sociale Spazio Aperto
e.p.c. A tutti gli organi di stampa

- loro indirizzi -

oggetto: interrogazione urgente su comunicazione del 24/7/2007 – prot. 14475 a firma Dr. Luigi Placido

PREMESSO CHE,
In data 28/7/2007 ho ricevuto comunicazione, tramite lettera raccomandata protocollo in oggetto, a firma Dr. Luigi Placido che m’informa dell’avvio del procedimento per il ritiro dell’atto di assegnazione dell’immobile di via Bramante nr.14 e degli atti allo stesso preordinati e/o connessi.

CHIEDO AL SINDACO,
a) Le ragioni di questo annullamento.

CHIEDO AL DIRETTORE GENERALE / SEGRETARIO COMUNALE,
a) Se era informata della decisione e conseguente azione del Dirigente Dr. Placido.

b) Se ritiene regolare la procedura adottata dal Dirigente Dr. Placido.

c) Se ritiene regolare che ci possa essere un atto amministrativo che disattende una precisa delibera di Giunta regolarmente approvata (Delibera nr. 191 del 2007).

d) Quali azioni intende adottare in merito alla vicenda.

In attesa di una risposta scritta ed orale porgo distinti saluti.

Buccinasco, 30 luglio 2007

Rino Pruiti
Consigliere Comunale
“Uniti per Buccinasco”
e-mail: [email protected]

Cara Rosa,
leggiamo con sempre maggiore disappunto quanto ci scrivi!
Che si dice a Buccinasco dell' "ammutinamento" del progetto di pizzeria sociale?
Dopo l'estate è in programma qualche manifestazione?
redazione

Annullano tutto ...
Di Rino Pruiti (del 07/08/2007 @ 10:18:55, in BUCCINASCO)
da www.rinopruiti.it (lasciate i vostri commenti!!!)

Il giorno 2 agosto con la delibera nr. 239, la Giunta Cereda con voto unanime degli assessori presenti (Cereda - Luciani - Seghezzi - Bianchi - Cattaneo), ha annullato il progetto di "pizzeria sociale" per l'immobile di via Bramante a Buccinasco (sequestrato alla criminalità organizzata). Per quanto mi riguarda le motivazioni esposte nell'atto sono risibili ed inconsistenti, infatti si azzera un progetto senza avere nessuna alternativa credibile. A nulla sono valsi gli appelli di decine di Cittadini di Buccinasco, di Associazioni nazionali, le interrogazioni parlamentari, l'interessamento dell'Alto Commissario di Governo Dr. Maruccia, la mobilitazione civile e democratica... Ad agosto, con la città svuotata per le ferie estive, una parte della Giunta ha trovato il "coraggio" per scrivere una pagina di vergogna nella storia di Buccinasco. Sarà molto difficile dimenticare il 2 agosto 2007, così come sarà difficile avviare un dialogo civile con questo Sindaco e questa Giunta.

Ciao amici....

fino ad ora vi ho tenuti aggiornati per quanto riguarda la questione del bar confiscato alla 'Ndrangheta che sarebbe dovuto diventare una pizzeria sociale...nuova amministrazione di centro destra permettendo....
Ma a Buccinasco ci sono tanti altri beni confiscati alla Criminalità Organizzata...

tra questi una "bella villa" confiscata tra mille problematiche...
questa villa sarebbe dovuta divenire una Comunità di recupero per minori ( a mio parere idea stupenda vista la necessità di tali strutture spesso carenti sul territorio)....
ad oggi invece si sente parlare di asilo nido!?!?! bhoooo che dire...

per ora agli atti è stata depositata una determina che prevede la pulizia dello spazio in oggetto....a quale fine????

vi riaggiornerò

a presto
Rosa

Oggetto: IMPEGNO DI SPESA PER PULIZIA AREE ESTERNE IMMOBILE DI VIA ODESSA, OGGETTO DI CONFISCA.
PUBBLICAZIONE

L'elenco contenente l'oggetto della determinazione viene pubblicato mediante affissione all'Albo Pretorio del Comune di Buccinasco in data 2/8/2007 per rimanervi quindici giorni consecutivi.

Il testo della determinazione viene pubblicato sul sito internet del Comune di Buccinasco.

DISTRIBUZIONE

Comunicazione della presente determinazione viene trasmessa a:

· Sindaco
· Segretario Generale
· Assessore competente
· Dirigente
· Responsabile del servizio ragioneria

Ecologia\ddc\rsu\Pulizia villaOdessa.doc

Il DIRIGENTE DELL'AREA GESTIONE DEL TERRITORIO

PREMESSO che con Decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Milano, in data 04/05/1994, confermato con sentenza N. 16/97 della 4a Corte d'Assise di Milano in data 11/06/1997, parzialmente riformato con sentenza N. 51/98 R.G. della 1a Corte d'Assise d'Appello di Milano in data 17/02/2000, divenuto definitivo con sentenza del 19/03/2002 della Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, sono state confiscate, tra l'altro, anche alcune unità immobiliari presenti sul territorio comunale di Buccinasco;

RICHIAMATA la Legge 7 marzo 1996, n. 109, ad oggetto "Disposizioni in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati. Modifiche alla legge 31 maggio 1965, n. 575, e all'articolo 3 della legge 23 luglio 1991, n. 223. Abrogazione dell'articolo 4 del decreto-legge 14 giugno 1989, n. 230, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 1989, n. 282", nella quale si stabilisce che la destinazione dei beni immobili e dei beni aziendali confiscati é effettuata con provvedimento del Direttore centrale del Demanio;

VISTA la Delibera di Giunta Comunale n. 20 del 18/01/2007 nella quale si ribadiva quanto già espresso nella Delibera di Giunta Comunale n. 97 del 27/05/2003 ad oggetto "Destinazione di immobili ai sensi della L. 109/96", cioè di destinare la villa indipendente con annessi box e giardino, sita in via Odessa n. 3, a "Sede di Asilo Nido" oppure a "Sede di Associazioni";

CONSIDERATO che la villa sopramenzionata si trova in stato di abbandono da alcuni anni e nelle parti esterne sono presenti sia numerosi rifiuti abbandonati, sia piante infestanti, erbe e foglie secche, è stato richiesto un preventivo alla società Aimeri Ambiente s.r.l., con sede legale a Milanofiori – Rozzano in Strada 4, Palazzo Q6, attuale gestore dei servizi di igiene urbana, per una sistemazione generale delle aree esterne comprensiva di rimozione dei rifiuti;

ANALIZZATA l'offerta tecnico/economica, presentate via e-mail dalla Società Aimeri Ambiente in data 27/07/07, che è risultata particolarmente vantaggiosa e convenienti per l'Amministrazione comunale, con un ottimo rapporto qualità/prezzo;

Dato atto della regolarità tecnica della presente determinazione;

DETERMINA

1) per la totalità delle motivazioni addotte in narrativa, di affidare alla Società Aimeri Ambiente s.r.l., con sede legale a Milanofiori – Rozzano in Strada 4, Palazzo Q6, attuale gestore dei servizi di igiene urbana, l'incarico per una pulizia generale delle aree esterne della villa indipendente con annessi box e giardino, sita in via Odessa n. 3, comprensiva di rimozione dei rifiuti abbandonati;
2) di approvare l'offerta tecnico/economica, presentate via e-mail dalla Società Aimeri Ambiente in data 27/07/07, in cui si prevede la raccolta, la separazione e l'avvio a discarica autorizzata di tutti i rifiuti rinvenuti, oltre a una generale pulizia delle aree esterne da foglie secche ed erbe infestanti, per un costo forfettario di € 800, più Iva del 20%;

3) di impegnare la somma di € 960,00 Iva del 20% compresa sul Capitolo n. 9270 dell'Intervento 1.09.05.03 del Bilancio di previsione del corrente anno.

Il Dirigente
F.to Gregoria Stano

L'istruttoria della presente determinazione è stata curata da:
il Responsabile della Posizione Organizzativa ECOLOGIA E AGENDA 21

____ f.to Gregoria Stano ____________(firma)____________________

il Responsabile del Servizio ECOLOGIA

_____ f.to Gregoria Stano ______________(firma)____________________

VISTO DI REGOLARITA' CONTABILE

Ai sensi dell'art. 151 comma 4 del D. Lgs. n° 267/2000, la presente determinazione si ritiene regolare sotto il profilo contabile e si attesta l'esistenza della copertura finanziaria
(impegno n° 1102) Il Dirigente dell'Area
Servizi Finanziari
F.to Fabio De Maio

ahahaahahah! ditemi che è uno scherzo.......

non posso credere che il il sindaco abbia rilasciato dichiarazioni così gravi.............no!
spero (per lui) che a questo punto stia facendo lo scemo per non andare in guerra ...perchè se davvero è convinto delle sue affermazioni....bhe allora non ha le conoscenze basilari del territorio su cui "governa"...e quindi occupa il suo posto impropriamente!

leggete e rimmarete esterefatti...........

da www.comune.buccinasco.mi.it

Il locale di via Bramante? Deve fare gli interessi della città e dei cittadini

Alcune ipotesi sono già allo studio. “Associare -dice il sindaco- la creazione di una pizzeria alla lotta alla mafia è così ridicolo che non merita commenti”

Un consultorio familiare, un laboratorio artigianale, una sede per le associazioni presenti sul territorio o una struttura medica: sono queste le ipotesi per l’ex locale di via Bramante 14, sequestrato dallo Stato e attribuito al Comune di Buccinasco.
Lo ha anticipato oggi il sindaco, Loris Cereda. "La volontà –conferma- di usare questo immobile in modo alternativo è già stata adottata. Alcuni progetti sono già in fase avanzata di studio". Ora occorre scegliere quello più adeguato alle esigenze.
"Associare -aggiunge- la creazione di una pizzeria alla lotta alla mafia è così ridicolo che non merita commenti. Anche definire Buccinasco come una zona ancora soggetta al clan dei calabresi è una fesseria evidente; basta ricordare che a Buccinasco la gente viene a comperare casa pagandola 4mila euro al metro quadrato".
"La mia amministrazione –prosegue il primo cittadino- sta studiando con serietà e senza paraocchi ideologici né fantasie di inesistenti velleità il modo più adeguato per utilizzare questo immobile, nell’interesse della città e dei suoi cittadini".
Naturalmente, "la Prefettura è da me costantemente informata ad ogni passo, quindi il signor Frigerio può evitare di perdere tempo a chiedere l’intervento del prefetto".

INCREDIBILE VERO????????????????????????

CORRIERE DELLA SERA – giovedì 9 agosto 2007

La vecchia giunta dell’Unione voleva trasformare in “pizzeria sociale”
il locale frequentato dalla cosca dei Sergi. Il sindaco Cereda: nessuna
lezione dalla sinistra
BAR CONFISCATO alla ‘NDRANGHETA,
APPELLO AL PREFETTO
Buccinasco, no della Cdl al centro per la legalita’. L’associazione
antimafia: qualcuno indaghi

L’ultimo consiglio comunale, quello dell’annuncio del sindaco di
annullare la delibera del predecessore, s’era fermato un minuto. Un
minuto di silenzio in ricordo di Paolo Borsellino. L’ultima riunione di
giunta non s’e’ fermata nemmeno un secondo: via di filato per decidere
di «rivedere la destinazione dell’immobile» in «base agli obiettivi del
nuovo programma politico».
Nonostante proteste, presidi e appelli, indietro non si torna e
tornera’. A Buccinasco, la nuova giunta di centrodestra ha azzerato
l’iter — ormai concluso — dell’antecedente giunta dell’Unione che voleva
trasformare il bar Trevi, confiscato alla ’ndrangheta, in una «pizzeria
sociale», spazio di aggregazione e per disabili.
L’associazione antimafia Libera, che fin qui aveva assistito, aspettato,
osservato in silenzio, adesso s’e’ stancata: «Si perderanno altri anni
preziosi per dimostrare la capacita’ dello Stato di colpire le ricchezze
della criminalita’ organizzata». Di piu’: il referente lombardo di
Libera, Lorenzo Frigerio, ha annunciato la richiesta di intervento
al
prefetto Gian Valerio Lombardi, «per vederci meglio e chiaro» in questa
vicenda.
Non per altro: stiamo parlando di Buccinasco, con la sua storia, una
storia pesantissima, di ?ndrangheta. E stiamo parlando di un bar, in via
Bramante, dove negli anni Novanta s?incontravano gli affiliati dei
Sergi, dinastia che ha comandato (comanda?) a colpi di pistola e agguati
e vendette.
La pizzeria sociale e? ? anzi, sarebbe stata ? piu? d?una semplice
riconversione. La pizzeria sociale sarebbe potuta diventare un simbolo,
chiaro e luminoso, e un segno di riscossa in una zona che ancora fatica,
che ancora ha addosso i clan calabresi, che contempla connivenze e
omerta?. A chi l?ha contestato, il sindaco Loris Cereda ha dato due
risposte. La prima: «La sinistra non venga a insegnare a me la
legalita?». La seconda: «Sulla destinazione d?uso abbiamo nostri
progetti». Quali, non si sa. Anche perche? i soldi che la giunta di
centrosinistra aveva messo a bilancio per la «pizzeria sociale» (25 mila
euro), l?attuale giunta di centrodestra li ha indirizzati «ad altre
manutenzioni straordinarie».
Morale: scommettiamo che per una vita intera in via Bramante non
succedera? niente, le saracinesche resteranno abbassate e i locali non
verranno riqualificati?

ANDREA GALLI

AVVENIRE ? giovedì 9 agosto 2007

BUCCINASCO ? Il locale confiscato alla ?ndrangheta doveva essere
destinato a usi sociali
Nuovo stop alla pizzeria antimafia
Il Comune: progetto da rivedere
L?associazione Libera: basta rinvii

DA BUCCINASCO (MI)
CESARE GIUZZI

Il bar Trevi a Buccinasco non esiste piu?. La Procura lo ha chiuso,
sbarrato, sequestrato il 27 luglio del 1993. Era il quartier generale
dei Sergi. Qui negli anni Novanta sono stati ordinati omicidi e
progettati attentati a magistrati. Il covo della ?ndrangheta di
Buccinasco (e di buona parte del sud milanese) doveva diventare una
pizzeria sociale antimafia: un bene confiscato alle cosche e
riconvertito dallo Stato per dimostrare la vittoria delle istituzioni,
della Legge e della Giustizia, sulla mafia. Solo l?ultima fase del
processo di riconversione è durata piu? di quattro anni, dal 2003.
Una settimana fa, dopo anni di battaglie, speranze, annunci, la giunta
comunale di Buccinasco, guidata dal sindaco di centrodestra, Loris
Cereda, ha bloccato definitivamente il progetto di riconversione del
locale di via Bramante. Giusto a pochi metri dal traguardo. Il motivo?
«Poca trasparenza nell?assegnazione della gestione alla cooperativa
sociale onlus Spazio aperto», spiega il sindaco, scarsa condivisione del
progetto della pizzeria da parte della nuova amministrazione comunale
(«meglio pensare un altro uso, piu? utile ai cittadini») e infine la
destinazione dei 25mila euro del finanziamento al progetto (per la
ristrutturazione dei locali del bar e la conversione a pizzeria) ad
altri usi, come la manutenzione delle scuole. Una decisione che il
Comune ha assunto ufficialmente lo scorso 2 agosto, annullando la
delibera del precedente sindaco Michele Carbonera (più volte vittima di
intimidazioni mafiose). In pratica il neo sindaco (eletto a maggio)
chiede che l?iter di assegnazione venga «rivisto e ridiscusso », quindi
ricominciare da capo.
Una scelta (peraltro legittima), che pero? secondo Lorenzo Frigerio,
referente lombardo dell?associazione «Libera, contro tutte le mafie»,
capeggiata da don Luigi Ciotti, «rappresenta un segnale preoccupante per
la lotta alla mafia». «Qualcuno ? spiega Frigerio ? finge di non sapere
che Buccinasco era e forse e?, cosi?come lo e? stata definita dalle
inchieste sulla ?ndrangheta a Milano, la "capitale delle cosche di
Plati?" nel Nord Italia. Un iter che dura da 13 anni e? sinonimo di
debolezza, ora ripartire da capo e? assurdo. Lo stop del Comune
significa rischiare di non assegnare mai i beni, come vogliono i clan».
Libera ha chiesto la convocazione immediata di un tavolo con il prefetto
Gian Valerio Lombardi e l?Agenzia del Demanio per discutere il blocco
dell?assegnazione.

Giustizia: ‘ndrangheta senza confini, lo Stato deve distruggerla

da "La Repubblica", 18 agosto 2007

Dice Marco Minniti che non bisogna farsi ingannare dalla povertà di quei paesi, San Luca, Platì, Africo. In quel triangolo di Aspromonte, la povertà quasi la ostentano, se ne ammantano, te la mostrano come se fosse una virtù che dovrebbe dare a intendere vite frugali, pane faticato, costumi controllati e non corrotti dall’Assoluto Denaro. È fumo negli occhi e non deve accecare. La realtà di quella Calabria e della ‘ndrangheta è un’altra.

Il viceministro - ha la delega per le polizie e il servizio segreto civile - racconta un episodio saltato fuori in una delle tante indagini con intercettazioni, cimici ambientali e tutto quanto. Una ‘ndrina ha un po’ di denaro da sistemare al sicuro.

Il bottino è cash, come sempre. Cinque milioni di euro. Chi riceve l’incarico decide di nascondere il malloppo nell’intercapedine di un muro. Il muro è umido come in una cantina. In poche settimane, la muffa "mangia" il denaro. Il ragazzo è in imbarazzo. Deve dire del pasticcio al capobastone e, se quello pensa che il denaro se l’è sgraffignato, magari gli spara all’istante. Il ragazzo ha paura.

Dice quel che deve dire, in fretta e angosciato. Si sente rispondere - e la cimice registra - "Figlio, non ti preoccupare. I soldi, come se ne sono andati, così ritorneranno...". L’affare con cui prosperano le ‘ndrine - il traffico della droga lungo le rotte colombiane e nigeriane - ha un moltiplicatore economico di 1 a 50. Nessun confronto con i profitti possibili con il commercio dell’oro, del petrolio, dell’uranio.

"Voglio dire - continua Minniti - che per comprendere la ‘ndrangheta bisogna accertarne i paradossi, non farsene confondere. I luoghi sono poveri o poverissimi; le famiglie che li abitano ricche o molto ricche o straordinariamente ricche. Vivono protette, quasi rinserrate nei legami di sangue, in un familismo inviolabile e autoreferenziale che sembra escluderle dal mondo e sono capaci di avere con il mondo le frenetiche e molteplici relazioni di una grande multinazionale. Appaiono soffocate in un spazio ristretto come i pirati sull’isola di Tortuga, ma proprio come quei pirati sanno solcare mari sconosciuti, incutere timore perché per loro la violenza è un’abitudine e la sopraffazione è una regola di vita.

L’arretratezza culturale e quell’asfissia familistica le rende protette, invulnerabili. Chi tradirebbe il padre o il fratello? Quel vincolo di sangue custodisce e nasconde, a petto di chiunque, i segreti di famiglia, le relazioni, le mire, la ricchezza; costituisce la prima risorsa per affrontare e umiliare le ambizioni degli altri, costi quel che costi anche spararsi addosso per una decina d’anni".

La terra e il sangue. Sostiene Minniti che sono i due fili da non smarrire mai se si vuole sbrogliare la matassa della ‘ndrangheta. Sulla terra che abitano pretendono di avere la sovranità. Il "pizzo" che impongono al commercio e all’impresa, la subordinazione che esigono dalle amministrazioni pubbliche, il controllo di ogni transazione legale o illegale non arricchisce, non ne hanno bisogno: devono dimostrare che solo il loro potere - e non quello statuale - può essere autorizzativo.

L’indistruttibile legame di famiglia, il sangue, è lo strumento e la forza visibile di quella pretesa. Non lo si può tagliare di netto, mai, nemmeno a volerlo. Giuseppe Sculli, il nipote di Giuseppe Morabito di Africo ‘u tiradirittu, era una promessa del calcio italiano. Nazionale dell’Under 21, cartellino della Juve. Avrebbe potuto andare lontano, per la sua strada. Ogni estate, tutto il tempo ad Africo invece e ad Africo - con le cimici che registrano - consiglia candidati al Comune; minaccia; "mette ordine" nelle discoteche. Il sangue non scolora e imprigiona con i suoi obblighi.

"È vero, dice Minniti, che non possiamo sorprenderci della strage di Duisburg, e io non se sono sorpreso infatti. Sono sorpreso della sorpresa dei nostri partner europei, le dico la verità. Mi spiego meglio. Se a Ferragosto, faccio per dire, ci fossimo trovati a Como con sei rumeni finiti con il colpo alla nuca, noi non avremmo detto: cara Romania, è un problema tuo! Ci saremmo chiesti che cosa non funziona da noi; quali sono i buchi nella rete; quali i controlli inefficienti; quali i sensori inattivi.

Lo avremmo sentito un problema nostro. Mettiamola così, perché non voglio creare polemiche, non siamo riusciti a rendere consapevoli i Paesi europei dell’infezione e, dal suo canto, l’Europa fino a quando ha incassato investimenti "puliti" delle mafie italiane si è illusa che, al denaro che non ha odore, non debba necessariamente seguire una crisi della sicurezza pubblica, come accade oggi nella Ruhr e come può accadere presto in Costa Azzurra, nel Regno Unito, in Belgio, in Olanda dove da tempo affluiscono i capitali delle nostre mafie.

Nessuno in Europa può sorprendersi perché siamo vigili e li abbiamo resi vigili. Ripeto, già nel 2001, con il nome in codice Lukas, i carabinieri del Ros compilarono con la collaborazione del Bka una mappa degli investimenti calabresi in Germania. In quella mappa, c’era anche, per dire, il ristorante "da Bruno" che è stato il teatro della strage.

Un luogo non neutro, come confido che presto dimostreranno le indagini. L’ordinamento legislativo tedesco ha impedito il prosieguo di indagini efficaci e preventive. Ora nutro la speranza che quanto è accaduto a Ferragosto possa inaugurare una nuova stagione, magari più consapevole che la minaccia mafiosa la patisce non solo il Paese che l’esporta, ma l’incuba anche chi la importa, magari qualche volta cedendo alla tentazione di chiudere gli occhi perché, si sa, pecunia non olet.

Icasticamente Duisburg ci dice che il movente, i mandanti, le vittime e gli esecutori possono essere in un angolo d’Europa e il delitto a migliaia di chilometri. Credo che si debba cogliere l’occasione di quest’indagine per inaugurare una nuova stagione del contrasto ai reati transnazionali che vedano al lavoro squadre investigative comuni e una più stretta collaborazione delle magistrature".

Anche Minniti ha le sue tentazioni, naturalmente. Sostiene che il governo fa quel che deve e può. Anzi, dice che mai nessun governo ha dato una così costante continuità al lavoro di prevenzione e repressione. Quel che il governo ha in animo di fare ora ha già un programma. Tenere sotto pressione le ‘ndrine per convincere che lo scontro tra i Vottari-Pelle e gli Strangio-Nirta è un gran cattivo affare per tutti, nella speranza che le cosche maggiori o abbandonino le ‘ndrine combattenti al loro disgraziato destino o le convincano a deporre le armi e a fare la pace, come è già accaduto in passato.

Non esclude, Minniti, che possa scoppiare una nuova guerra. È il suo timore maggiore. Troppo spregiudicati ed efficienti si sono dimostrati gli Strangio con "il colpo" di Duisburg. Curicarono il nemico, lo "coricarono", lo stesero con un’azione impensata. Ne avranno un prestigio e un potere che può persuadere le famiglie più influenti, i Morabito di Africo, i Barbaro di Platì, se richiesti, a dare una mano ai Vottari in difficoltà. Si conterebbero morti a decine, in Italia e forse fuori dell’Italia.

"Non voglio però nascondermi dietro un dito - dice Minniti - quel che facciamo non può bastare. C’è una sfida che non è ancora sufficiente. La sfida della sovranità. Lo Stato deve poter capovolgere in quelle terre la convinzione diffusa che le sue funzioni di decisione, amministrazione, fiscali, distributive, repressive, di composizione delle controversie - penso alla giustizia civile - siano sott’ordinate al potere della ‘ndrangheta.

Vogliamo ribadire costantemente, giorno dopo giorno, che quel potere appartiene in maniera esclusiva allo Stato. Dobbiamo avere l’ambizione pubblica di voler distruggere la ‘ndrangheta. Lo so che il programma è imponente, ma soltanto dandoci quest’obiettivo possiamo evitare gli equivoci e i danni che ha prodotto in passato la cultura e la strategia dell’emergenza: a un picco di violenza mafiosa, lo Stato replica con un picco di repressione. Questo metodo induce a credere che fino a quando, senza colpi di testa, senza rumore, la mafia coltiva il suo orto non sarà disturbata dallo Stato.

Il messaggio finisce per rafforzare la mafia; ne enfatizza il potere; sottostima la capacità dei poteri legittimi; deprime i tanti cittadini onesti. Che speranza possono coltivare se anche lo Stato, in fin dei conti, si acconcia a un’indecente convivenza con quella gente? Noi dobbiamo poter dire che non lavoriamo per un quieto vivere che finisce per minacciare alla radice la stessa democrazia, che non ci accontenteremo di pareggiare, che vogliamo la vittoria piena. Non soltanto il governo, ma tutta intera la politica italiana dovrebbe assumere questo pubblico impegno".

TUTTI GLI ATTI SOTTOCITATI SI POSSONO CONSULTARE SUL SITO
www.comune.buccinasco.mi.it nella sezione "ricerca atti"

Comune di Buccinasco

... Delibera n° 239
Approvata nella seduta del: 02/08/2007
Deliberante: Giunta Comunale

... OGGETTO: DELIBERAZIONE D'INDIRIZZO PER ASSEGNAZIONE BENE IMMOBILE SITO IN VIA BRAMANTE N.14 ALLA COOPERATIVA SOCIALE DI SOLIDARIETA' "SPAZIO APERTO" DI MILANO - REVOCA

CODICE
10924 GC N° 239 DATA
2/8/2007

Oggetto: DELIBERAZIONE D'INDIRIZZO PER ASSEGNAZIONE BENE IMMOBILE SITO IN VIA BRAMANTE N.14 ALLA COOPERATIVA SOCIALE DI SOLIDARIETA' "SPAZIO APERTO" DI MILANO - REVOCA

VERBALE DI DELIBERAZIONE

In data 2 agosto 2007, alle ore 18.30, nella sede comunale, previa l'osservanza di tutte le formalità prescritte dalle leggi vigenti, sono stati convocati i componenti della Giunta Comunale.
All'appello risultano:

Presenti Assenti
1 CEREDA Loris Sindaco X
2 LUCIANI Antonio Assessore X
3 ARRIGONI Mario " X
4 BIANCHI Alessandro " X
5 CATTANEO Marco " X
6 CENTOLA Vincenzo " X
7 LANATI Guido " X
8 SEGHEZZI Patrizia " X
Totale 5 3

Partecipa alla seduta il Segretario Generale Patrizia Bellagamba, la quale provvede alla redazione del presente verbale.
Ritenuto legale il numero degli intervenuti, il Sindaco – Loris Cereda - assume la presidenza e dichiara aperta la seduta per la trattazione degli oggetti all'ordine del giorno.

Area SERVIZI AI CITTADINI

I Responsabili

della Posizione Organizzativa POLITICHE CULTURALI, ANIMAZIONE ED ASSOCIAZIONISMO e del Servizio ATTIVITA' FORMATIVE
presentano la seguente
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE

PREMESSO che:
- con decreto di sequestro preventivo n.443/93 r. n.r. mod. 21 – n.2707/93 e r.g. g.i.p., emesso dal Tribunale di Milano (Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari) in data 04/05/1994, confermato con sentenza n.16/97 della 4^ Corte d'Assise di Milano in data 11/06/1997, parzialmente riformato con sentenza n.51/98 R.G. della 1^ Corte d'Assise d'Appello di Milano in data 17/02/2000, divenuto definitivo con sentenza del 19/03/2002 della Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, sono state confiscate alcune unità immobiliari presenti sul territorio comunale di Buccinasco, tra cui anche quella di Via Bramante n.14;
- con deliberazione di G.C. n.97 del 27/05/2003 questo Ente, in riscontro alla richiesta dell'Agenzia del Demanio del 13/01/2003, manifestava il proprio interesse all'utilizzazione dei suddetti beni confiscati ai sensi della L. n.109/96, proponendo quali possibili destinazioni del negozio di Via Bramante n.14 la "sede di associazioni" oppure la "sede distaccata di Cascina Fagnana come laboratori per esecuzione corsi ecc. e/o per attività di tipo hobbistico";
- con provvedimento dell'Agenzia del Demanio prot. n. 15403 del 14/05/2004 l'immobile di via Bramante veniva trasferito al Comune di Buccinasco per essere destinato a finalità istituzionali e, in particolare, quale spazio polifunzionale per sede di associazioni;
- con deliberazione di C.C. n.14 dell'11/03/2004 veniva approvato all'unanimità l'ordine del giorno relativo al "Progetto sociale per il sostegno delle cooperative sociali di tipo B" con cui si è chiesto al Sindaco e alla Giunta di sostenere coerentemente l'applicazione della Legge n.381/91 e della L.R. n.16/93, purchè finalizzate a creare opportunità di lavoro per persone svantaggiate nonché di sensibilizzare i responsabili degli uffici pubblici preposti all'acquisto di beni e servizi al fine di affidare prioritariamente commesse di lavoro alle cooperative presenti sul territorio;
- con deliberazione di G.C. n.311 del 21/12/2006 veniva riformulata la destinazione dell'immobile di Via Bramante n.14 da "sede per associazioni" a "sede di pizzeria/ristorante per fini sociali con attività di inserimento lavorativo";
- con nota del 13/03/2007 prot. n.12B.7/200300400, pervenuta all'Ente il 02/04/2007, la Prefettura di Milano – Ufficio territoriale del Governo – esprimeva parere favorevole al predetto cambio di destinazione del bene immobile di cui trattasi;
- con deliberazione di G.C. n.128 del 17/04/2007 venivano impartite le direttive per procedere all'individuazione – mediante un'accurata selezione tra le cooperative sociali di tipo B eventualmente interessate – di un'idonea e affidabile cooperativa cui affidare l'incarico per la ristrutturazione dell'immobile di Via Bramante n.14 per la sua trasformazione in ristorante/pizzeria a fini sociali con attività di inserimento lavorativo nonché per la gestione dello stesso;
- con la sopra citata deliberazione veniva, altresì, fissata la spesa a carico dell'Ente nell'importo massimo di € 25.000,00, IVA inclusa, quale contributo per le sole opere di ristrutturazione edile degli spazi da adibire a ristorante;
- con determinazione del Dirigente dell'Area Gestione del Territorio n.424 del 27/04/2007 veniva approvato lo schema di lettera di richiesta dei requisiti tecnico-finanziari per l'affidamento dell'immobile di Via Bramante n.14 nonché l'elenco, conservato agli atti in forma anonima sino al termine della procedura selettiva, dei nominativi delle cooperative sociali di tipo B da invitare alla selezione, iscritte all'Albo Regionale e con comprovata esperienza nel campo della ristorazione collettiva;
- l'unica offerta pervenuta al Protocollo dell'Ente è stata quella presentata in data 16/05/2007 prot. n.9137 dalla Soc. Coop. a r.l. Onlus Spazio Aperto di Milano;
- con deliberazione di G.C. n.191 del 24/05/2007 avente ad oggetto "Deliberazione d'indirizzo per assegnazione bene immobile sito in Via Bramante n.14 alla Cooperativa sociale di solidarietà Spazio Aperto di Milano", si approvava il progetto presentato dalla Soc.Coop. a r.l. Onlus Spazio Aperto per la ristrutturazione e la gestione dell'immobile di cui oggetto, demandando al Dirigente dell'Area Gestione del Territorio la predisposizione degli atti amministrativi necessari per la gestione tecnica del progetto e al Dirigente dell'Area Servizi ai Cittadini la predisposizione degli atti per l'assegnazione dell'immobile di Via Bramante e la stipula della relativa convenzione;

PRESO ATTO che ad oggi il predetto affidamento non ha ancora avuto esecuzione e la Soc. Cooperativa a r.l. Onlus Spazio Aperto non è stata immessa nel possesso dell'immobile di Via Bramante;

PRECISATO, inoltre, che ad oggi non è stato stipulato alcun contratto e non sono iniziati i lavori e la gestione della struttura;

TENUTO CONTO che:

· l'attuale Amministrazione Comunale intende rivedere, in base agli obiettivi del nuovo programma politico, la destinazione d'uso dell'immobile citato e del progetto ad esso collegato, in considerazione di una ricognizione delle esigenze e bisogni emersi successivamente all'insediamento;
· intende coinvolgere, una volta valutata la destinazione cui adibire l'immobile, le associazioni, le comunità, gli enti ed organizzazioni di volontariato presenti sul territorio ed interessati alla gestione dell'immobile;
· si ritiene di destinare la spesa per la ristrutturazione dell'immobile pari ad € 25.000,00 (I.V.A. esclusa), ad altre manutenzioni straordinarie urgenti quali quelle degli edifici scolastici;

RITENUTO anche opportuno, alla luce delle considerazioni sopra esposte, estendere la partecipazione ad una gara per l'affidamento della struttura a tutti i soggetti che rispondono ai requisiti della Legge n.109 del 7 marzo 1996 e concedere maggiore tempo per la realizzazione e presentazione di un progetto allo scopo di confrontare più offerte secondo i principi di trasparenza e concorrenzialità;

VISTA la comunicazione di avvio del procedimento ai sensi degli artt. 7 e segg. della L. 241/1990 e s.m.i., inviata con lettera raccomandata prot. n. 14346 in data 23/07/2007 dal Dirigente dell'Area Servizi ai Cittadini, in qualità di Responsabile del procedimento, alla Soc. Coop. a r.l. Onlus Spazio Aperto di Milano per informarla dell'intenzione dell'Amministrazione di procedere al ritiro dell'atto di assegnazione dell'immobile di Via Bramante e degli altri atti a quello preordinati e connessi;

ACCERTATO che non sono pervenute, entro il termine fissato nella succitata comunicazione di avvio del procedimento, osservazioni della Soc. Coop. a r.l. Onlus Spazio Aperto;

RITENUTO, pertanto, di revocare la deliberazione di G.C. n.191 del 24/05/2007 di assegnazione alla Soc. Coop. a r.l. Onlus Spazio Aperto dei lavori di ristrutturazione e gestione dell'immobile di Via Bramante n.14 nonché degli atti preordinati e connessi;

SPECIFICATO che si demandano i necessari adempimenti gestionali attuativi del presente atto ai Dirigenti dell'Area Gestione del Territorio e dell'Area Servizi ai Cittadini;

VISTO l'art. 48 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (Testo Unico delle Autonomie Locali);
SI PROPONE

1) di rivedere, in base agli obiettivi del nuovo programma politico, la destinazione d'uso dell'immobile citato, in considerazione di una ricognizione delle esigenze e bisogni emersi successivamente all'insediamento dell'attuale Amministrazione Comunale;
2) di coinvolgere le associazioni, le comunità, gli enti ed organizzazioni di volontariato presenti sul territorio ed interessati alla gestione dell'immobile al fine di decidere la destinazione cui adibire l'immobile medesimo;
3) di destinare la spesa prevista per la ristrutturazione dell'immobile predetto, per un importo pari e non superiore a € 25.000,00 (I.V.A. esclusa), per manutenzioni straordinarie urgenti quali quelle degli edifici scolastici;
4) di revocare, per le motivazioni suesposte, i seguenti atti:
a) deliberazione di G.C. n.311 del 21/12/2006 avente ad oggetto: "Cambio destinazione dell'immobile sito in via Bramante ai sensi della Legge n.109/96";
b) deliberazione di G.C. n.128 del 17/04/2007 avente ad oggetto: "Affidamento ristrutturazione immobile comunale sito in via Bramante n.14 – direttive";
c) deliberazione di G.C. n.191 del 24/05/2007 avente ad oggetto: "Deliberazione d'indirizzo per assegnazione bene immobile sito in via Bramante n.14 alla Cooperativa sociale di solidarietà Spazio Aperto di Milano" fatta comunque salva l'utilità sociale cui sarà destinato l'immobile di via Bramante, secondo quanto disposto con deliberazione di G.C. n.97 del 27/05/2003;
5) di demandare al Dirigente dell'Area Gestione del Territorio la revoca della propria determinazione n. 424 del 27/04/2007 avente ad oggetto: "Approvazione documentazione per individuazione cooperativa sociale di tipo B cui affidare la ristrutturazione e la gestione dell'immobile comunale sito in via Bramante n.14";
6) di demandare gli ulteriori necessari adempimenti gestionali attuativi del presente atto ai Dirigenti dell'Area Gestione del Territorio e dell'Area Servizi ai Cittadini;
7) di dichiarare il presente atto immediatamente esecutivo ai sensi dall'art. 134 comma 4, del decreto legislativo 18 Agosto 2000, n. 267 (Testo Unico delle Autonomie Locali).

Il Responsabile di Posizione Organizzativa
Luigi Placido

Il Responsabile di Servizio
Rita Vacca

Buccinasco, 02/8/2007COPIA

Pag. 9
PARERI

Ai sensi dell'art. 49 del D.Lgs. 18.8.2000, n. 267 ed in relazione al contenuto della premessa, la presente proposta di deliberazione si ritiene:

- regolare sotto il profilo tecnico

Il Dirigente
F.to Luigi Placido
Buccinasco, 02/8/2007

Ai sensi dell'art. 49 del D.Lgs. 18.8.2000, n. 267 e del vigente regolamento di contabilità ed in relazione al contenuto della premessa la presente proposta di deliberazione si ritiene:

- regolare sotto il profilo contabile

Il Dirigente dell'Area
Servizi finanziari
F.to Fabio De Maio

Buccinasco, 02/8/2007

LA GIUNTA COMUNALE

Richiamata la proposta di deliberazione presentata dai Responsabili di Posizione Organizzativa POLITICHE CULTURALI, ANIMAZIONE ED ASSOCIAZIONISMO " , e di .
0Servizio ATTIVITA' FORMATIVE avente ad oggetto: DELIBERAZIONE D'INDIRIZZO PER ASSEGNAZIONE BENE IMMOBILE SITO IN VIA BRAMANTE N.14 ALLA COOPERATIVA SOCIALE DI SOLIDARIETA' "SPAZIO APERTO" DI MILANO - REVOCA ", che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

Visti gli allegati pareri - che formano parte integrante e sostanziale del presente atto - del Dirigente dell'Area Servizi finanziari, e del funzionario proponente - Dirigente interessato, espressi rispettivamente in ordine alla regolarità contabile ed alla regolarità tecnica dell'atto, ai sensi dell'art. 49 del D.Lgs. 18.8.2000, n. 267;

Ritenuto di dover accogliere la suddetta proposta, per le motivazioni in essa esposte;

Visto l'art. 48 del D.Lgs. 18.8.2000, n. 267;

Con voti unanimi favorevoli espressi in modo palese

DELIBERA

1) di rivedere, in base agli obiettivi del nuovo programma politico, la destinazione d'uso dell'immobile citato, in considerazione di una ricognizione delle esigenze e bisogni emersi successivamente all'insediamento dell'attuale Amministrazione Comunale;
2) di coinvolgere le associazioni, le comunità, gli enti ed organizzazioni di volontariato presenti sul territorio ed interessati alla gestione dell'immobile al fine di decidere la destinazione cui adibire l'immobile medesimo;
3) di destinare la spesa prevista per la ristrutturazione dell'immobile predetto, per un importo pari e non superiore a € 25.000,00 (I.V.A. esclusa), per manutenzioni straordinarie urgenti quali quelle degli edifici scolastici;
4) di revocare, per le motivazioni suesposte, i seguenti atti:
a) deliberazione di G.C. n.311 del 21/12/2006 avente ad oggetto: "Cambio destinazione dell'immobile sito in via Bramante ai sensi della Legge n.109/96";
b) deliberazione di G.C. n.128 del 17/04/2007 avente ad oggetto: "Affidamento ristrutturazione immobile comunale sito in via Bramante n.14 – direttive";
c) determinazione del Dirigente dell'Area Gestione del Territorio n.424 del 27/04/2007 avente ad oggetto: "Approvazione documentazione per individuazione cooperativa sociale di tipo B cui affidare la ristrutturazione e la gestione dell'immobile comunale sito in via Bramante n.14";
5) di demandare al Dirigente dell'Area Gestione del Territorio la revoca della propria determinazione n. 424 del 27/04/2007 avente ad oggetto: "Approvazione documentazione per individuazione cooperativa sociale di tipo B cui affidare la ristrutturazione e la gestione dell'immobile comunale sito in via Bramante n.14";
6) di demandare gli ulteriori necessari adempimenti gestionali attuativi del presente atto ai Dirigenti dell'Area Gestione del Territorio e dell'Area Servizi ai Cittadini;

Quindi, considerata l'urgenza, con voti unanimi favorevoli espressi in modo palese

DELIBERA

di dichiarare il presente atto immediatamente esecutivo ai sensi dell'art. 134, comma 4 del D.Lgs. 18.8.2000, n. 267.

Letto, approvato e sottoscritto

Il Presidente Il Segretario Generale
F.to Loris Cereda F.to Patrizia Bellagamba

Pubblicata all'Albo pretorio dal 6/8/2007 per quindici giorni consecutivi.

Il Segretario Generale
F.to Patrizia Bellagamba

Di Rino Pruiti
da www.rinopruiti.it

Lo “scontro Istituzionale” per l’apertura della “pizzeria sociale” nei locali sequestrati alla criminalità organizzata di via Bramante, ha evidenziato l’importanza della legge 109/96 e delle politiche che il Comune di Buccinasco (ammesso che ci siano) vuole portare avanti per assegnare gli immobili ad un utilizzo sociale. Oltre al progetto della “pizzeria sociale”, annullato dall’attuale Giunta di destra, vi sono altri immobili ed altri progetti concreti. Come minoranza di centro-sinistra abbiamo chiesto formalmente la costituzione di un’apposita commissione consiliare per valutare e decidere “insieme” la destinazione di questi beni. Per ora non è arrivata nessuna risposta positiva dall’Amministrazione e temiamo che anche gli altri progetti verranno presto annullati. Ma quali sono? Ecco una breve ma chiara esposizione che ho tratto da un documento del Partito della Rifondazione Comunista di Buccinasco. Leggendo le schede si capisce che la passata Giunta Carbonera aveva un progetto complessivo per il riutilizzo dei beni che teneva conto di tutti i fattori sociali e culturali connessi all’attività amministrativa.

Alloggio di Via Don Minzoni circa 100mq
- Questo alloggio è già stato ristrutturato per l’inserimento di tre situazioni : La guardia medica (continuità assistenziale) , l’ufficio dell’Azienda speciale (ASB) e l’ufficio della Consulta Anziani . Di questi tre progetti quello più importante è quello che riguarda il trasferimento della Guardia Medica da Via Petrarca. Questo, permetterebbe di liberare alcuni locali in modo tale di consentire la realizzazione di un polo ospedaliero di neuropsichiatria infantile gestito dall’Ospedale S.Carlo. Da tener presente che la Convenzione con l’ASL per il trasferimento della guardia medica è già stato fatta, mentre per quello che riguarda il polo ospedaliero la Regione Lombardia ha già espresso un parere favorevole, per cui sarebbe utile che l’Attuale Amministrazione porti a temine questo progetto.

Alloggio di Via Vitt. Emanuele 21 . circa 100mq
- Questo alloggio era destinato ad un progetto per l’apertura di un “micro-nido” che rispondesse alla legge Regionale 28/2004, legge che riguarda la conciliazione dei tempi nelle città in riferimento alla legge sulle pari opportunità . Questo progetto è già stato finanziato dalla Provincia di Milano (!)

Villa di Via Odessa
- In questi locali era previsto la realizzazione di un progetto per l’apertura di una comunità educativa per minori. Questa esigenza è scaturita in considerazione delle difficoltà che si incontrano per l’inserimento di minori in comunità tutte le volte che il tribunale dei minori indica questo percorso. In zona esiste una sola comunità che è a Cesano Boscone. Altro fattore da considerare è quello che nelle discussioni fatte nei tavoli politici del Distretto si erano ipotizzati dei criteri di divisione degli obbiettivi da raggiungere, cioè, i comuni dovevano definire in linea di massima il tipo di servizio che erano disposti ad ospitare nel proprio territorio, questo per evitare di fare degli inutili doppioni, ad esempio il comune di Cesano Boscone si stava impegnando per una comunità del “Dopo di Noi”. Questo criterio rientrava nell’ambito della strategia politica di zona, cioè, di dotare il territorio di servizi utili ai cittadini del Distretto, ritornare a discuterne solo in ambito comunale è una visione miope e riduttiva.

di Iacopo GORI
Corriere della Sera del 4 Ottobre 2007

MILANO - A Lamezia Terme erano in quattrocento mercoledì, nel corso principale , giovani e meno giovani con il sindaco Gianni Speranza. In piazza per sentirsi raccontare una storia che sembra un film ma che per loro è vita quotidiana. Una storia per cercare di capire come si muove la nuova n'drangheta, «la Santa»: la mafia più forte del mondo, quella più potente e pericolosa ma anche paradossalmente la meno conosciuta. Una mafia che ormai non è più una realtà e un problema solo della Calabria, ma dell'Italia e dell'Europa. A prescindere dalla strage di ferragosto a Duisburg, in Germania, che ha prepotentemente riportato sulle prime pagine dei giornali di mezzo mondo la «Santa», la mafia che per comandare ha scelto il basso profilo.

E loro, Ruben H. Oliva ed Enrico Fierro, cronisti (e il primo anche regista) di razza, sono andati proprio li, nel cuore della Calabria, a presentare la loro nuova inchiesta a quattro mani. Un libro e un dvd- testimonianza da leggere e guardare in silenzio, stupiti su come mai per troppo tempo questa realtà malavitosa dalle dimensioni impressionanti (5 mila affiliati per un giro di affari di oltre 36 miliardi di euro l'anno pari al 3,5% del pil nazionale, dati Eurispes) sia stata così lontana dalle priorità della politica e dell'informazione. E «La Santa. Viaggio nella 'ndrangheta sconosciuta», (libro e dvd, Rizzoli editore) inizia il suo cammino dalla «strada della speranza di Lamezia- come dice Oliva - uno dei pochi luoghi in Calabria dove sia lecito sperare che qualcosa possa cambiare. E' qui che è avvenuta la prima serrata dei negozianti contro il pizzo e il sindaco di questa città, Gianni Speranza, è l'unico che abbiamo volutamente intervistato per il nostro lavoro. L'unico che ha il coraggio di dire le cose come stanno».

Un coraggio che finora è stato dalla parte di pochi, come i magistrati della direzione nazionale antimafia di Reggio Calabria tipo Vincenzo Macrì, Nicola Gratteri o Alberto Cisterna costretti ad una vita irreale e blindata, circondati 24 ore su 24 da superprotezioni e agenti; come il prete di prima linea Don Pino De Masi della cooperativa Libera-Polistena che ha avviato un'attività nelle terre sottratte alla 'ndrangheta; come i pochi imprenditori liberi tipo Valerio Godino a cui il racket ha bruciato la fabbrica e che continua a lavorare in Calabria; come gli storici e i giornalisti che hanno ancora la forza di denunciare gli affari delle 'ndrine.

La Santa è la mafia che fa più paura - dicono Fierro e Oliva - la più potente, ricca, violenta e protetta. La più antica: sangue, onore, famiglia e codici numerici sofisticati per scambiarsi ordini. Quella i cui capi dallo sperduto San Luca nell'Aspromonte, dove c'è il santuario della Madonna dei Polsi, hanno conquistato il mondo intero. La meno combattuta, la più sottovalutata, la più sanguinosa e spietata. Quella dove non ci sono pentiti perché gli affiliati sono tutti uniti da vincoli di parentela. Quella dei santini bruciati in mano e della croce disegnata con il coltello sulla schiena. Quella che punisce in maniera più eclatante, con teste mozzate e bare disotterrate e date alle fiamme (come è successo per i corpi del sovrintendente di Polizia Salvatore Aversa e sua moglie Lucia Precenzano), quella che getta un'intera collettività nell'angoscia, che distrugge il governo dello Stato, che si sostituisce e irride allo Stato, quella che fa affari in tutto il mondo ed arriva a interessarsi alle azioni della Gazprom in Russia». «Quella che ha più legami con la massoneria, le logge deviate e il potere politico» come dice il sostituto procuratore Nicola Gratteri.

Il viaggio nella 'ndrangheta sconosciuta porta Fierro e Oliva alla raccolta di testimonianze e di immagini da mezzo mondo che rendono bene l'idea del livello di affari e potere raggiunto dalla Santa: San Luca nell'Aspromonte, dove i cassonetti dell'immondizia in pieno centro sono crivellati dai colpi di arma da fuoco, all'impero di Salvatore Mancuso, «rappresentante della 'ndrangheta in Colombia» comandante delle truppe paramilitari dell'Auc; da Locri al porto di Buenos Aires, crocevia del traffico mondiale di cocaina gestito totalmente dalle ndrine; da Platì a Buccinasco, nel Milanese, sotto il controllo dei clan dell'Aspromonte e della Locride dove l'ex sindaco ha avuto due auto bruciate e dove nessuno parla nonostante si sia al nord; dall'omicidio di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, morto assassinato il giorno delle primarie dell'Ulivo il 14 ottobre del 2005, a Nicola Calipari, ai musicisti di «Quartadiminuita» che mescolano ritmi antichi e suoni moderni, quelli che fanno ancora ballare i ragazzi di Locri e i tanti calabresi onesti; dalla centrale del Goa di Catanzaro dove centinaia di finanzieri ascoltano le telefonate dei narcotrafficanti calabresi sparsi per i cinque continenti (conversazioni registrate anche in fiammingo o in arrivo dal SudAfrica) fino a Filadelfia, il paese dei desaparecidos della Calabria. Quello dove dieci madri hanno visto scomparire i loro figli nel nulla. E che davanti a questo straziante dolore hanno il coraggio di pronunciare per la prima volta la parola 'ndrangheta.

di Iacopo GORI
Corriere della Sera del 4 Ottobre 2007

da www.rinopruiti.it

Che fine ha fatto il bar confiscato alla 'ndrangheta? In quei locali di Buccinasco, nell'hinterland milanese, sarebbe dovuta nascere una "pizzeria sociale", progetto sostenuto dalla giunta di centro sinistra che ha amministrato il paese fino a maggio del 2007. La nuova amministrazione di centro destra ha fermato il progetto e ora si torna a discutere. Nel 2004 il comune di Buccinasco si attiva per l'assegnazione, a fini sociali, del bar sequestrato. Assessore alle Politiche ambientali del comune era Rino Pruiti e ai nostri microfoni ricostruisce l'iter che ha portato al progetto della pizzeria. L'attuale sindaco di Buccinasco, Loris Cereda, ha bloccato il progetto della precedente giunta. Perché e cosa succederà ora lo sentiamo dal confronto tra il sindaco Cereda e Lorenzo Frigerio di Libera. (15 ottobre 2007)

PER ASCOLTARE LE INTERVISTE VAI ALL'INDIRIZZO SOTTOINDICATO
http://www.rinopruiti.it/dblog/articolo.asp?articolo=534

DA www.rinopruiti.it

La RAI ha fatto un' inchiesta radiofonica, in tre puntate, sulla questione dei beni sequestrati alle mafie (legge 109/96), è stato trattato il caso di Buccinasco relativo al progetto della "pizzeria sociale" bloccato dall'attuale Amminitrazione comunale ed in particolare per volontà del Sindaco Loris Cereda. Di seguito potrete ascoltare la registrazione delle prime due puntate andate in onda durante il Giornale Radio 2 nazionale.

PER ASCOLTARE L'INTERVISTA
http://www.rinopruiti.it/dblog/articolo.asp?articolo=541

Nasce a Buccinasco (Mi) l’Associazione “Legal-Mente”.

L’associazione nasce per la promozione della cultura e della coscienza civile e dedica particolare impegno nell’azione di promozione della legalità.

L’attività dell’associazione è volta al contrasto di ogni logica, cultura ed atteggiamento di sfruttamento, arroganza, violenza e prevaricazione; Legal-Mente rinnega, altresì, la criminalità in ogni sua forma.

Legal-Mente è un’associazione aperta a tutti coloro i quali intendono confrontarsi in maniera pacifica e costruttiva sulle questioni della legalità, della sicurezza e della coscienza civile.

l’Associazione si riserva di rivolgere una particolare attenzione alle giovani generazioni; per questa ragione Legal-Mente promuoverà, inoltre, interventi volti al contrasto del disagio e della devianza minorile.

Avendo sede a Buccinasco, Legal-Mente non può prescindere dall’affrontare le problematiche inerenti la legalità presenti sul proprio territorio.

In questo senso Legal-Mente intende sviluppare progetti, in rete con altre realtà locali o nazionali, per la gestione a fini sociali e senza fini di lucro dei beni confiscati alle mafie (legge 109/96).

Per comunicare e informare , Legal-Mente, oltre ad organizzare incontri sulla legalità, pubblica interventi sul proprio spazio web www.buccinasco.net/legal-mente ed invita chiunque sia interessato a lasciare i propri commenti.

Il Presidente
Rosa Palone

[email protected]
www.buccinasco.net/legal-mente

Cara Rosa,
complimenti per la vostra importante inziativa! L'informazione veritiera e corretta che la vostra attività porterà sarà preziosissima.
Un grandissimo in bocca al lupo!
Franca
 

da www.buccinasco.net/legal-mente

Il Nostro sindaco, Loris Cereda, ha deciso di pronunciarsi nuovamente sulla questione della legalità a Buccinasco; lo ha fatto intervenendo in merito alla maxi-operazione che ha portato le forze dell’ordine ad arrestare quarantotto persone, due delle quali residenti a Buccinasco, accusate di essere coinvolte in un traffico di stupefacenti.

"Siamo positivamente colpiti dal lavoro che stanno facendo, in questi ultimi mesi, le forze dell’ordine nell’area a sud di Milano”, commenta Cereda. “Questi risultati spero aiutino a rasserenare gli animi anche nella politica locale dove, una nostra semplice scelta di non fare una pizzeria in un locale confiscato, aveva scatenato una strumentalizzazione degna di miglior causa”.
“Ribadiamo la nostra fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura e ribadiamo il nostro convincimento: la criminalità si combatte con le forze dell’ordine, non con le pizzerie, ancorché «sociali;i risultati dell’attività investigativa sul nostro territorio, negli ultimi sei mesi, sono davvero eclatanti. Siamo contenti di aver dato da subito ai vari comandi la nostra piena collaborazione, non ci vogliamo prendere meriti non nostri, ma i fatti parlano chiaro”.

Caro Sindaco, Io credo che tutti siano consapevoli dell’importanza del ruolo delle Forze dell’Ordine nel contrasto alla criminalità, tanto più alla criminalità organizzata.

Ma la criminalità, e ce lo confermano questi centoquarantasei anni di storia italiana e non solo, non può essere sconfitta solo con la “repressione militare”, l’arresto e la detenzione coatta.

Questi mezzi garantiscono solo in parte la Giustizia Sociale e per un lasso di tempo limitato; scontata la pena queste persone torneranno, quasi sicuramente, a svolgere la loro “attività precarceraria” perché è parte del loro background, per loro si tratta di “lavoro”.

E quel che è peggio è che spesso i giovani, attratti dai facili guadagni o anche solo dalla voglia di trasgredire tentano di emulare “il criminale” spesso, troppo spesso, mitizzato anche con l’aiuto dei Media; e questo accade perché viviamo in una società in cui manca un imprinting valoriale forte in cui è “bello” ciò che appare, ciò che suscita clamore e no ciò che è giusto.

E’ per questo necessario educare, rieducare, diffondere la cultura della legalità; far capire che esistono principi, espressi chiaramente dalla Nostra Costituzione, che, se condivisi, permetterebbero di vivere in una società più civile e pacifica.

E’ in questo contesto che trovo personalmente geniale l’idea della tanto discussa “pizzeria sociale”; luogo di scambio culturale per più e meno giovani; luogo di aggregazione in cui poter discutere magari seduti di fronte a una bella “Pizza” prodotta con ingredienti provenenti dai terreni confiscati alle “Mafie”.

Ho virgolettato i termini “Pizza” e “Mafie” perché, come noto, sono due stereotipi che all’estero connotano l’italianità e la connotano negativamente; questi due simboli, uniti, a Buccinasco, avrebbero potuto acquisire, invece, valenza positiva.

Io sono convinta che è anche attraverso i piccoli segnali, attraverso il capovolgimento di significato di “piccoli” simboli e stereotipi che è possibile far mutare un intero sistema.

Mi congedo nella speranza di non essere risultata troppo moralista e idealista; questa mia teoria non è solo una teoria, ma è il frutto di un’esperienza vissuta "in trincea", nonostante la mia giovane età.

Rosa Palone - Associazione Legal-Mente-

Cara Rosa,
grazie per l'aggiornamento sulle vicende della pizzeria sociale.
Hai ricevuto risposte dal Sindaco alla tua bella lettera?
cari saluti
redazione

"...
questo accade perché viviamo in una società in cui manca un imprinting valoriale forte in cui è “bello” ciò che appare, ciò che suscita clamore e no ciò che è giusto.

E’ per questo necessario educare, rieducare, diffondere la cultura della legalità; far capire che esistono principi, espressi chiaramente dalla Nostra Costituzione, che, se condivisi, permetterebbero di vivere in una società più civile e pacifica.
..."
Cara Rosa86 sai quale è l'istituto sociale più adatto per dare imprinting, educare, far capire che esisto principi, trasmettere valori?
si chiama F A M I G L I A

Buccinasco 23 novembre 2007 h 21.00

Centro Socio Culturale di Robbiolo
Via A. Moro, 7- Buccinasco MI

La Sinistra si confronta sul tema della legalita':

"Le infiltrazioni della criminalita' organizzata nell'area metropolitana milanese".

Ne parliamo con :
On. Dott. Giuseppe Di Lello
Parlamentare
Prof . Enzo Ciconte
Consulente Commissione Parlamentare Antimafia
Dott. Salvatore Palidda
Sociologo
Avv. Marco Dal Toso
Responsabile Commissione GiustizIa P.R.C
Avv. Ilaria Ramoni
Associazione Libera
Coordina gli interventi
Dott. Aldo Gianulli
Giornalista

LA CITTADINANZA E'INVITATA

Partito della Rifondazione Comunista
Partito dei Comunisti Italiani
Sinistra Democratica
Verdi

apri il volantino/manifesto clicca QUI

Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto. Contano le azioni, non le parole. Dovremo ancora per lungo tempo confrontarci con la criminalità organizzata di stampo mafioso. Per lungo tempo, non per l'eternità: perché la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio,una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine - (Giovanni Falcone )

Aderiscono all’iniziativa :

ANPI – Sezione BUCCINASCO
Circolo -ARCI- BUCCINASCO
Ass. AUSER – CORSICO
Ass. Legal-Mente– BUCCINASCO
Ass. LiberaMente- BUCCINASCO
Monguzzi Carlo Cons. Regionale Verdi -Portavoce Verdi Milano
Patta Antonelo Segretario Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista ( PRC)
Chiara Cremonesi - Coordinatrice Provinciale - Sinistra Democratica ( SD)
Francescaglia Francesco Segretario Provinciale Partito dei Comunisti Italiani ( PDCI)
Molteni Massimo Presidente dei Verdi Provincia di Milano
Nicotra Alfio Segretario Regionale PRC della Lombardia

Galardi Guido - Senatore SD
Cipriano Marco - vice presidente Consiglio Regionale Lombardia SD
Agostinelli Mario Capogruppo - Gruppo Consigliare P.R.C Lombardia
Foglia Giuseppe - Capogruppo Sinistra .Democratica Provincia Milano - SD

Acerboni Roberto – Consigliere del Consiglio di Zona 6 Milano PRC
Albanesi Grazia Consigliera Comunale di Buccinasco – PRC
Asti Luisa Consigliera Comunale PRC di Corsico
Autunno Luigi - Consigliere Comunale di Corsico SD
Ballardini Dario Assessore Politiche Ambientali e Promozione Politiche Giovanili Comune di Corsico - PRC
Battistello Marcello Consigliere Comunale di Buccinasco P.D
Benedetti Carlo Consigliere Comunale di Buccinasco – PRC
Bianco Vincenzo - Capogruppo Trezzano sul Naviglio S.D
Bozzato Mirko Responsabile del P.D.C.I Zona Sud Ovest,
Caccianiga Ivan Segretario del Circolo Intercomunale del Corsichese PRC
Caimmi Fabio Operatore Sindacale – C.I.S.L - F.P.S. di zona Corsichese
Camito Giampiero – LiberaMente- Zona Corsichese
Carbonera Maurizio Consigliere Comunale di Buccinasco Capogruppo Partito Democratico (PD)
Chaix Rita LiberaMente Donne Buccinasco
Chiodo Luciano – Coordinatore Zona Sud Ovest Corsichese - Sinistra Democratica
Ciocca Vittorio Consigliere Comunale di Gaggiano – PRC
Codegoni Oreste – Assessore Urbanistica ed Edilizia Assago - Indipendente
Dalerba G. Damiano Vice Sindaco di Pessano con Bornago
Davalle Franco - Ass. Pubblica istruzione, Cultura, Giovani Assago SD
De Giovanni Armando Presidente A.N.P.I Sezione Buccinasco
Felisatti Elena - Assessore Territorio, Urbanistica ed Edilizia Trezzano s.Naviglio SD
Ferrario Ernesto – Assessore alla Pace e Cooperazione Internazionale Comune di Corsico – PDCI
Fortunati Ombretta Consigliera Provinciale PRC
con Delega diritti Persone con Usabilità
Fracetti Marco Segretario PRC Circolo Peppino Impastato Monza
Graffeo Maurizio - Presidente A.N.P.I Corsico
Guastafierro Aldo – Assessore Ecologia – Comune Cesano Boscone – Verdi
Leonardi Luca Consigliere Comunale di Cesano Boscone PRC
Leoni Angelo – Presidente Circolo Mazzini/60 ARCI Buccinasco
Luisi Augusto – Portavoce dei VERDI – Buccinasco –Assago
Maiorano Gianbattista Consigliere Comunale di Buccinasco - Partito Democratico
Matteucci Paolo - Assessore Provinciale SD
Mazza Elio Consigliere Comunale dei Verdi Comune di Cesano Boscone
Mazzarelli Carmela Consigliera Comunale di Buccinasco – Partito Democratico
Muhlbauer Luciano – Consigliere Regionale - Reg Lombardia – PRC
Ortolani Giorgio Coordinatore Sindacato CGIL Zona - S.Siro - Sempione
Palone Rosa - Associazione Legal -Mente Buccinasco
Pansini Claudio Consigliere Comunale di Buccinasco P.D
Papetti Franco Consigliere Com. di Assago-PRC
Pascarella Rosario Assessore Servizi alla Persona Comune Trezzano sul Naviglio -PRC
Perrone Maurizio - Consigliere Com. Trezzano s.Naviglio SD
Pollio Alessandro - coordinamento provinciale SD
Pruiti Rino Consigliere Comunale Buccinasco – Uniti per Buccinasco –Verdi
Tedesco Tommaso Presidente Associazione AUSER - Corsico- Buccinasco - Assago
Tranquillino Luigi – Consigliere Provinciale –PRC

cara Franca,
Cara Redazione,
ovviamente il sindaco non mi ha risposto...
lui "non vuole dialogare con le persone che strumentalizzano a fini politici e/o personali il tema della legalità"... e in consiglio comunale i suoi alleati lanciano slogan come "meno pizze più carabinieri, più arresti, meno fiaccolate..."
bhàààà....

vi terrò informati...
grazie

Rosa Palone
www.buccinasco.net/legal-mente

TRISTE CRONISTORIA DEL PUNTO SETTE

Meno pizze, più arresti, più carabinieri,meno fiaccolate. Con questo slogan “progressista” il consigliere forzista Iocca si fa portavoce dei princìpi che ispirano la politica sociale della maggioranza a Buccinasco (Mi).

Occasione dell’“orazione” è stato il Consiglio Comunale del 19 Novembre che, al punto sette dell’ordine del giorno, prevedeva la discussione per la creazione di una “Commissione per i beni confiscati”.

Tale Commissione, promossa dal centro sinistra e appoggiata dal centro destra, è stata approvata al termine di un dibattito consiliare assurdo e comicamente tragico al contempo.

Il “casus belli” esplode quando, in sede di approvazione, il Nostro Sindaco, Loris Cereda, ribadisce nuovamente come la commissione non sarebbe dovuta diventare il pretesto per una rinnovata strumentalizzazione politica del tema “legalità”.

Il Verde Pruiti risponde affermando come questo non sia, e non sia mai stato, l’intento dell’opposizione.

Interviene, poi, il Consigliere Licastro il quale accusa il centro sinistra di aver fatto della legalità una questione di lana caprina e di aver creato tra i cittadini una situazione di terrore nonostante Buccinasco sia il paese più ambito della Lombardia...

Per ribadire la presenza della Criminalità Organizzata sul territorio, la Diessina Mazzarelli legge una dichiarazione del Procuratore Aggiunto Pomarici, riportata dal giornalista Davide Milosa: a Buccinasco non si spara perché il controllo della mafia è totale.

Questo suscita “l’ira funesta” del Nostro sindaco che invita i cittadini a diffidare del giornalista Davide Milosa: ha sputtanato una città a fini personali.

Cereda, ora, annuncia l’arrivo di una bella notizia, quella che lui sostiene essere una smentita di Pomarici alle dichiarazioni riportate da Milosa; il procuratore aggiunto infatti risponde ad una missiva inviatagli dal Nostro Sindaco sulla questione, da noi riassunta così: io ricordo di aver dichiarato a Milosa che dove non si spara è molto probabile che la mafia controlli tutto, non ho fatto riferimenti specifici a Buccinasco, ma ai paesi del sud-ovest milanese.

La nostra modesta analisi filologica non riesce a cogliere la differenza di significato, sottolineata da Cereda, tra le due dichiarazioni. (aspettiamo che il Sindaco, come promesso, pubblichi la lettera sul sito del Comune)

Ma il peggio deve ancora venire...

Infatti, dulcis in fundo, arriva la sconsiderata invettiva del Consigliere Iocca; si pronuncia a sproposito, in maniera volgarmente maleducata, irrispettoso delle regole democratiche e di qualsiasi canone della moralità civile condivisa; la discussione assume toni che potremmo definire di “comicità tragica”....

Un susseguirsi di colpi bassi, ironia spicciola e quant’altro non meriti ulteriore attenzione da parte nostra.

Per la cronaca.... la “Commissione per i beni confiscati” è stata approvata; ne fanno parte tre membri di maggioranza (Rumini – Presidente -, De Stefano e Maggi) e due di minoranza (Carbonera e Pruiti) .

Ci sarebbe piaciuto assistere ad un confronto bello e costruttivo... e invece...

Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate...

Rosa Palone & Ilaria Badano

www.buccinasco.net/Legal-Mente

Sapete come, a Milano, intendono sconfiggere il bullismo? Non facendo pagare a tutti gli agenti di Polizia Penitenziariail biglietto per l'entrata nelle piscine.... leggete l'articolo che segue uscito ieri sul Corriere della Sera e, come me, rimarrete senza parole!!!

da www.corriere.it, 29 novembre 2007

Milano: polizia penitenziaria per l'anti-bullismo piscine
Dal 1° dicembre gli agenti di polizia penitenziaria potranno entrare gratis nelle piscine e in tutti gli impianti gestiti da Milanosport.
Angeli custodi in costume da bagno o in calzoncini corti per combattere il bullismo. Dal primo dicembre gli agenti di polizia penitenziaria potranno entrare gratis nelle piscine e in tutti gli impianti gestiti da Milanosport.
Avranno la possibilità di fare sport senza spendere un centesimo, in cambio del fatto che continueranno semplicemente ad essere se stessi: agenti con l’occhio vigile anche nel tempo libero.
La loro presenza sarà un aiuto per la sicurezza - spiega il presidente di Milanosport Cesare Cadeo - ma l’iniziativa è anche un segno di attenzione verso persone che svolgono un lavoro molto difficile per stipendi minimi". Dopo aver registrato nei mesi scorsi alcuni episodi allarmanti negli impianti cittadini (in particolare al Lido e all’Argelati), il presidente di Milanosport ha pensato di correre ai ripari e di rispolverare un progetto già sperimentato in passato all’Idroscalo con ottimi risultati.
Allora erano stati coinvolti carabinieri, poliziotti e finanzieri, stavolta la collaborazione avverrà invece con gli agenti di polizia penitenziaria di San Vittore, Opera, Bollate e del Beccaria, grazie a una convenzione che verrà firmata con il provveditore regionale delle carceri per la Lombardia, Luigi Pagano, e che garantirà agevolazioni sugli ingressi nei 31 impianti gestiti da Milanosport anche alle famiglie degli agenti (circa 2000 in tutto).
"Il lavoro che svolgono gli agenti polizia penitenziaria è difficilissimo - conferma Pagano - ed è importante che il personale trovi valvole di sfogo al di fuori del carcere. Per gli agenti questa è un’ottima occasione di confronto con l’esterno, ma il fatto che siano presenti nelle strutture sportive, sia pure in borghese, rappresenta certamente anche un modo di prevenire e contrastare certi fenomeni. La logica è quella degli angeli custodi". Il presidente Cesare Cadeo nei prossimi giorni porterà il provvedimento al Cda di Milanosport, ma al di là dei passaggi formali e burocratici la strada è spianata.
"La presenza a rotazione degli agenti di polizia penitenziaria nelle piscine, nelle palestre e sulle piste di atletica per noi sarà un aiuto molto valido - sottolinea Cadeo - Nel corso dell’esperienza all’Idroscalo, per esempio, ci erano arrivate molte segnalazioni importanti, utili per mettere in atto azioni di prevenzione".
Ma per Cadeo sicurezza non vuol dire solo presenza di agenti in borghese. "Abbiamo ristrutturato già sei piscine su undici - ricorda il presidente - e ciò va nella direzione di garantire impianti più sicuri sotto tutti i punti di vista. La strada indicata dal sindaco Moratti è proprio questa". E non è la prima volta che Cadeo e Pagano stringono un patto di collaborazione. In passato il presidente di Milanosport aveva promosso nel carcere di San Vittore l’organizzazione di alcune polisportive. Stavolta l’obiettivo è soprattutto la lotta al bullismo

E’ allucinante pensare di risolvere un problema così complesso dal punto di vista sociologico e psicoanalitico come il bullismo con sistemi simili a quelli usati con i detenuti. La necessità di porre rimedio a fenomeni di aggressività che si sviluppano nel delicato periodo dell’adolescenza e della prima giovinezza, comparata alla sorveglianza di un carcere, mi pare un’idea partorita da una mente confusa, o perversa. Spero che ci sarà un netto rifiuto di questa logica da parte dei Milanesi.

Ieri sera, presso il circolo Acli di Lambrate, si è tenuta una riunione di Libera, alla quale hanno partecipato alcuni rappresentanti dell’organizzazione stessa, insieme a delegati di altre associazioni, ad essa legate. La situazione che ci è stata descritta, fin dalle prime battute, è davvero critica:

Lorenzo Frigerio ha ribadito l’impossibilità di costruire un progetto di lavoro sull’assegnazione dei beni confiscati con la Prefettura e il Comune di Milano, che si rifiutano di trattare con Libera non riconoscendola come Istituzione.

Per questo motivo è stata richiesta, proprio dai rappresentanti di Libera, una maggiore collaborazione da parte delle associazioni che si occupano delle stesse tematiche, affinché il tema dei beni confiscati non resti in secondo piano, rispetto ad altri.

Pur essendo la Lombardia la quinta regione per numero di beni confiscati (davanti a lei solo: Sicilia, Calabria, Campania e Puglia) non si è riusciti a creare progetti concreti per destinare tali beni a scopo sociale, come prevede la legge 109 del ’96.

Durante la riunione, si è discusso della “strategia” da adottare per far sì che il problema sia percepito dall’opinione pubblica come forte e realmente presente sul territorio.

La nostra associazione si è dichiarata disponibile, nel suo piccolo, a svolgere un’azione di informazione e sensibilizzazione, rivolta soprattutto ai giovani, nei confronti del tema dei beni confiscati alle mafie.

Deve essere chiaro, ha sottolineato Frigerio, che la mafia non si colpisce solo con i sequestri e le confische: se, una volta confiscati, questi beni rimangono inutilizzati e non vengono restituiti alla collettività, si ritorna al punto di partenza, senza aver fatto nessun progresso.

E’ stata più volte ricordata la situazione di Buccinasco in cui possiamo rintracciare, da parte delle forze politiche di maggioranza, una forte azione di ostruzionismo diretto a screditare i progetti che assegnerebbero finalmente i beni confiscati; lo stesso ostruzionismo con il quale la prefettura e il Comune di Milano tagliano le gambe all’azione di Libera in Lombardia.

Frigerio ha ribadito più volte che la situazione è bloccata da un anno e mezzo e Libera non sa più cosa inventarsi per riuscire a farla ripartire. Ci viene fatto capire che i problemi non sono né di natura burocratica, né organizzativa, ma esclusivamente di natura “politica”.

Grazie a questa riunione, ci siamo rese conto, una volta d più, della disparità di mezzi che caratterizza la “mafia” e l’ “antimafia”; per questo è fondamentale educare e rendere consapevole l’opinione pubblica, affinché la questione dei beni confiscati diventi oggetto di un’iniziativa culturale vera e consapevole.

Ilaria Badano
www.buccinasco.net/legal-mente

dal blog del Consigliere Comunale Rino Pruiti www.rinopruiti.it

BUCCINASCO - (da CronacaQui.it) Vedere Maurizio Carbonera, ex sindaco di Buccinasco minacciato di morte 7 volte dalla 'Ndrangheta, pregare Ruben Oliva di non "ingrandire le cose". Proprio dopo aver raccontato davanti ad un'attenta platea alcuni dei soprusi che ha subìto per mano dei 'santisti' buccinaschesi: due auto date alle fiamme, e un colpo di mitragliatrice fattogli recapitare in busta chiusa di Venerdì Santo. Nel clima surreale di una Gaggiano che sembrava aprire per la prima volta gli occhi sulla realtà, venerdì sera all'Auditorium di via Dante in occasione della presentazione del documentario "La Santa: viaggio nella 'Ndrangheta sconosciuta", realizzato dai giornalisti Ruben Oliva ed Enrico Fierro, la sorpresa più grande è stata proprio quella dell'atteggiamento del predecessore di Loris Cereda.

Che, tuttavia, incalzato proprio dagli altri ospiti, non ha negato che a Buccinasco, "in effetti, ci sono bar frequentati da queste persone, dove l'entrata di estranei solleva attenzioni". L'immagine di Buccinasco che emerge dal documentario è quello di una cittadina legata a doppio filo con la San Luca di Calabria, mamma 'Ndrangheta. L'immagine schietta di una città dove a 30 Platì, nota famiglia legata alla 'Ndrangheta ben radicata anche a Buccinasco, è stato negato il diritto di voto per le sue connivenze mafiose. Un'immagine di Buccinasco, quella resa dal documentario edito da Rizzoli ed acquistabile in libreria, che non piacerà certo al nuovo sindaco Loris Cereda: lui che dichiara di essere impegnato a "difendere il nome di Buccinasco e dei suoi cittadini, infangati da certa stampa e da certi politici di bassissima lega, che cercano lo scandalo e la pubblicità contro ogni logica". "La 'Ndragheta - denunciano invece Oliva e Fierro nel documentario - a Buccinasco c'è. E fa paura". DB - [email protected]

da www.buccinasco.net

La maratona dell'ultimo Consiglio comunale, tra ombre e luci, si è chiusa con una decisione unanime che ha fatto prevalere in tutti un serio impegno per la città. La maggioranza aveva proposto un ordine del giorno sulla «questione mediatica» legata alle recenti cronache che hanno portato alla ribalta Buccinasco.
La discussione ha ...
poi preso una piega diversa e alla fine il Consiglio comunale ha deciso di non approvare l'ordine del giorno presentato e ha preso in considerazione la proposta del consigliere Rino Pruiti di presentare in una delle prossime sedute un Odg comune a tutte le forze politiche che, anziché trattare mediaticamente la questione, proponga azioni volte a promuovere la cultura della legalità.
Una decisione importante perché vede prevalere gli interessi della città su quelli di parte o di partito e, soprattutto, perché punta a testimoniare con i fatti, con azioni concrete, la cultura della legalità.
«Gli strumenti per contrastare la criminalità - commenta Rosa Palone, presidente dell'associazione Legal-Mente di Buccinasco- sono due e devono agire insieme se si vuole ottimizzare il risultato: il lavoro delle forze dell'ordine e la promozione della cultura della legalità. A Buccinasco le forze dell'ordine sono impegnate in un lavoro difficile, ma serio e proficuo; ciò che fino ad ora invece è mancata è stata un'intenzione comune per favorire il confronto, il dialogo, lo studio e la ricerca in merito alle questioni della legalità. Se la nostra politica e tutti i cittadini intendono dare un'immagine positiva di Buccinasco devono unirsi pacificamente costruendo qualcosa di concreto per favorire la realizzazione di questo obiettivo. Politica di destra, di centro e di sinistra, associazioni e semplici cittadini tutti animati da un intento comune, accantonando per un solo momento le armi, potrebbero creare qualcosa di davvero positivo».
«Mi auguro che questa mia apertura al dialogo non venga disattesa dalla maggioranza – ha affermato Pruiti – in particolare sui beni confiscati alle mafie bisogna arrivare ad assegnazioni condivise con la minoranza di centro-sinistra, se anche questo ennesimo tentativo dovesse fallire penso non ci saranno altre opportunità ed ognuno dovrà prendersi, fino in fondo, le proprie responsabilità».

FreePress xxx889200@

da "IL FOGLIO DI BUCCINASCO"

di Rosa Palone
www.buccinasco.net/Legal-Mente

A Buccinasco ci sono ben nove beni confiscati alla ‘Ndrangheta in attesa di essere assegnati a Enti che perseguano finalità sociali, come previsto dalla Legge 109/96.

Particolare chiasso politico e mediatico è stato suscitato dall’immobile confiscato di via Bramante: per intenderci, quello che, la scorsa Giunta, aveva destinato alla famosa “pizzeria sociale”.
Con l’avvento della nuova amministrazione, la destinazione dell’immobile è stata annullata; al fatto si sono susseguite una serie di giustificazioni non sempre chiare e coerenti, il che lascia pensare che la vera motivazione fosse una infantile rivalsa politica.

Il resto è storia nota; la strumentalizzazione politica, l’attenzione della stampa, il disappunto della Prefettura e otto lunghi mesi di “latitanza istituzionale” nell’assegnazione dell’immobile. Tutto questo a discapito della cittadinanza che assiste inerme e sconcertata ad un “teatrino surreale”.

I beni appartenuti, un tempo, alla criminalità organizzata nei quali, in maniera più o meno lecita, si creavano “economia ed aggregazione”, ora che appartengono alle Istituzioni sono spazi vuoti e inutili; questo è il messaggio negativo che la situazione trasmette.

Se vogliamo il bene di Buccinasco è arrivato il momento di lasciare da parte orgoglio e rancore e lavorare tutti insieme in maniera costruttiva per porre un rimedio all’imbarazzante situazione creatasi.
E’ necessario promuovere la cultura della legalità; è necessario assegnare questi beni con criterio e intelligenza. L’Associazione Libera di Don Ciotti offrirebbe nuovamente la propria esperienza in progetti di recupero per i beni confiscati alle Mafie collaborando con le realtà associative locali.

L’Associazione Legal-Menete di Buccinasco, di cui faccio parte, ha presentato un progetto che contempla la creazione di un centro di aggregazione per singoli e associazioni e un bar equo solidale proprio in Via Bramante.
Speriamo che la nostra proposta possa essere accettata, anche come simbolo di un rinnovato atteggiamento della politica locale nei confronti della promozione della cultura della legalità

vi aggiorno sulla "famosissima" questione dell'assegnazione dell'immobile confiscato alla Ndrangheta a Buccinasco...quello della "pizzeria sociale"

www.buccinasco.net

AGGIORNAMENTI DA VIA BRAMATE

Ieri c’è stato un incontro, devo ammettere, interessante tra le associazioni giovanili di Buccinasco
(Legal-Mente, 351, Freetimes) e il nostro Sindaco Loris Cereda.

Era in previsione di parlare del progetto per l’assegnazione di Via Bramante abbiamo parlato di questo e anche di altro con uno scambio reciproco di informazioni e opinioni sulla nostra Buccinasco; credo sia stato un incontro utile per tutti.
Loris Cereda si è dimostrato essere una persona sincera, aperta al confronto anche con “noi giovani”, noi giovani che, pur essendo presenti a Buccinasco con una tra le più altre concentrazione in tutta Italia, siamo, troppo spesso, poco rappresentati e considerati. Per questo, per l’attenzione che ci ha concesso, lo ringraziamo.

Ma veniamo alla questione di Via Bramante; il Sindaco ci ha esplicitamente detto che per una questione di coerenza politica l’idea progettuale della Giunta è quella di assegnare l’immobile all’Associazione A.N.T.A., come da loro progetto, e non all’associazione Libera come da nostra proposta, offrendoci l’opportunità di partecipare alla rete delle associazioni che circuiterà nel progetto; la loro scelta è stata di natura politica. Immedesimandoci possiamo considerarla una scelta, da parte loro, legittima in quanto rappresentano una maggioranza e devono fare riferimento ad uno schieramento ed ad una linea politica.

Da parte nostra, abbiamo cercato di valutare la loro proposta dal punto di vista dei contenuti e della qualità; il progetto Comunale, ci è sembrato sostanzialmente “vuoto” e “inattuabile” (speriamo sia solo una nostra impressione) e, spesso, inconciliabile con le nostre attività.
Inoltre, non ce la sentiamo di “imbarcarci” in un’idea progettuale dove l’associazione assegnataria è stata scelta per questioni politiche e non secondo principi di meritocrazia, soprattutto perchè, non va dimenticato, l’immobile in questione è stato confiscato alla criminalità organizzata. Per questa ragione la questione morale, mai come in questo caso, è per noi prioritaria e costituisce l’impulso per attuare l’intero progetto.

Non condividiamo, inoltre, la linea che il nostro Comune sta attuando dal punto di vista della comunicazione in merito alla questione della Criminalità organizzata; poiché l’assegnazione di via Bramante rientrerà inevitabilmente all’interno di questa “strategia” comunicativa riteniamo opportuno non averci nulla a che fare.

Non sarebbe corretto nei confronti dell’amministrazione partecipare ad un qualcosa che non condividiamo nella forma e nella sostanza, qualcosa che si annuncia come un sicuro fallimento.

Ci auguriamo che il Sindaco ci ripensi ed insieme a noi riesca ad attuare un progetto serio che rispetti i criteri della legge 109/96.

Se, come temiamo, ciò non dovesse accadere esprimeremo il nostro dissenso, protestando e proponendoci, come sempre, in maniera costruttiva.

Ci affidiamo all’intelligenza ed al buon senso del nostro Sindaco.

Rosa Palone

Di seguito le firme di questo comunicato, in attesa di essere integrate con altre adesioni.

Associazione Legal-Mente
Rosa Palone
Ilaria Badono
Laura Aresi

Associazione 351
Francesco Commendatore
Debora De Stefani
Laura Carbonera

Associazione BuccinBici
Matteo Pellegrini